Da domenica entrano in zona rossa Lombardia, Sicilia e Provincia di Bolzano. Nove regioni passano in area arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Restano dunque? gialle solo Campania, Toscana, Sardegna, Basilicata, Molise e Provincia di Trento. L’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà firmata oggi sulla base del Report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, che rileva un ulteriore peggioramento della situazione Covid in Italia. Il documento si riferisce al periodo 4-10 gennaio, con dati aggiornati al 13. Va precisato però che il Report collocherebbe la Sicilia in fascia arancione: è stato lo stesso presidente della Regione a chiedere ieri al ministero l’inserimento nella fascia di alto rischio, con le relative misure di contenimento.
La Lombardia, peraltro, ritiene di essere stata penalizzata dall’inserimento in zona rossa, ed è pronta, con la provincia di Bolzano a presentare ricorso. In questi territori, Sicilia compresa, non sarà possibile uscire di casa se non per motivi di lavoro o particolare necessità, i negozi saranno chiusi e per i ristoranti è previsto solo l’asporto, come per i bar che però saranno aperti soltanto fino alle 18.
Cosa si può o non si può fare
Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore domani precisa cosa è ammesso o vietato su tutto il territorio nazionale e in base ai diversi gradi di rischio. IL TESTO INTEGRALE DEL DPCM
ZONA ROSSA. Vietato uscire di casa tranne che per comprovate necessità (serve autocertificazione): recarsi al lavoro o a scuola (bambini fino alla prima media), fare la spesa, andare dal medico o in farmacia, fare attività motoria vicino a casa o attività sportiva da soli all’aperto; è possibile, una volta al giorno, far visita a parenti o amici nel territorio comunale, tra le 5 e le 22, per al massimo due adulti conviventi più figli minori di 14 anni (o persone conviventi non autosufficienti). Negozi, bar e ristoranti sono chiusi. Restano aperti solo i negozi di generi alimentari, le farmacie, le tabaccherie, le edicole, le lavanderie, barbieri e parrucchieri. Gli studenti, dalla seconda media in avanti, frequentano le lezioni on line.
ZONA ARANCIONE. Vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di studio, di salute o di necessità (autocertificazione). Se si vive in un comune con meno di 5.000 ci si può spostare entro i 30 chilometri ma non in un capoluogo di provincia. Vietato raggiungere la seconda casa fuori comune, se non per motivi di urgenza (ad esempio, un guasto) e restando lo stretto tempo necessario. Divieto di spostamento tra le 22 e le 5, salvo comprovate esigenze. Chiusi bar e ristoranti (consentiti consegna a domicilio e asporto, per i bar asporto solo fino alle 18). Aperti negozi e centri estetici. Scuole aperte, alle superiori in presenza almeno al 50% e fino a un massimo del 75%.
ZONA GIALLA. Vietato spostarsi dalle 22 alle 5 e fuori regione, salvo comprovate necessità (autocertificazione). Riaprono i musei, dal lunedì al venerdì, ma – come su tutto il territorio nazionale – restano chiusi cinema, palestre, piscine, teatri, impianti sciistici. Bar e ristoranti chiudono alle 18: per i bar asporto vietato dopo le 18. Sono consentite le visite a parenti o amici – come in tutto il territorio nazionale – solo in due, più figli minori di 14 anni, e una sola volta al giorno. Scuole aperte, alle superiori in presenza almeno al 50% e fino a un massimo del 75%.
Il Report dell’Iss: Rt sale a 1,09
“Questa settimana – si legge nella bozza del Report – si conferma il peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese già osservato la settimana precedente. L’incidenza nazionale a 14 giorni continua a crescere e aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio”.
A livello nazionale il fattore di contagio Rt sale a 1,09 (era a 1,03).
“Sono 12 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (era 13 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere sopra la soglia critica (30%)”. “Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (al 4 gennaio) a 2.636 (12 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (04 gennaio) a 23.712 (12 gennaio). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica delle restrizioni.(Avveniree)
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