Sono due i progetti che sono stati presentati in conferenza stampa il 29 aprile dal Comune di Laterza, altri due interventi da oltre 450mila euro, per valorizzare i beni confiscati alla mafia con i fondi PNRR.
Si tratta di idee progettuali realizzate in accordo con la Asl di Taranto, i servizi sociali e l’ufficio tecnico che consentiranno di mettere i due immobili al servizio del paese e dei cittadini.
La prima istanza di finanziamento riguarda la realizzazione degli interventi di riqualificazione di un terreno posizionato a due chilometri dal paese, coltivato ad ulivi con annesso casolare dove verrà realizzato un “orto sociale”. Il progetto prevede la ristrutturazione del fabbricato per renderlo funzionale all’attività, con bagno, recinzione del terreno e dotazione di impianto irriguo e del sistema elettrico per l’esercizio dell’attività. In questo programma saranno impiegati gli utenti di una struttura residenziale, denominata “Casa per la Vita” con sede a Laterza e gestita dall’Ambito Territoriale.
La seconda istanza, riguarda la realizzazione degli interventi di riqualificazione di un immobile situato nel centro storico di Laterza, di circa 70 mq, da adibire ad uffici per il “Centro Antiviolenza”. Questo centro è gestito dall’associazione “Sud Est Donne”, attualmente convenzionato con l’Ambito Territoriale n.1, di cui il Comune di Ginosa (Ta) è capofila. L’utenza del presente progetto, sarà invece, costituita dalle donne in carico al CAV (Centro Aiuto alla Vita) per agevolare l’uscita dalla spirale della violenza di genere.
La struttura conterrà, inoltre, un laboratorio per il confezionamento e la commercializzazione dei beni che saranno prodotti dall’orto sociale.
«Sono progetti collegati al PNRR nella missione 5, inclusione e coesione territoriale, legati alla rigenerazione urbana – commenta il sindaco di Laterza Franco Frigiola- che vanno ad aggiungersi, agli altri interventi che abbiamo presentato per un importo totale di oltre 3 milioni di euro. Questi progetti uniti tra di loro, ci consentiranno di mettere gli immobili al servizio del territorio e daranno supporto alle donne vittime di abusi. Sono convinto-conclude- che avranno riscontro, poiché rientrano nei principi fondamentali del PNRR. Ringrazio l’ufficio tecnico del Comune, i servizi sociali, il direttore generale della Asl di Taranto il dott. Gregorio Colacicco per la fiducia e l’amministrazione, per l’impegno e per aver rispettato i tempi per la presentazione dei progetti».
«L’idea che si intende proporre- commenta l’Arch. Patrizia Milano responsabile settore lavori pubblici al comune di Laterza- prevede un nucleo centrale forte che, se ben gestito, potrebbe rispondere ad un duplice obiettivo: attivare un processo di socializzazione tra beneficiari, operatori ed espressioni territoriali così da avviare, un mercatino diretto, un’attività commerciale a km0».
«Ben vengano queste iniziative – dichiara il dott. Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl di Taranto – come momento di grande integrazione, ma soprattutto, oggi, non sono stati presentati effetti speciali legati a dei mega progetti, ma ricadute vere, concrete ed assistenziali. I pazienti che vivono un percorso di sofferenza e di fragilità, hanno bisogno, successivamente di un tutoraggio, dunque – conclude – realizzare questi progetti è solo un bene per l’intero territorio».
«Oggi siamo orgogliosi. Sono stati presentati due importantissimi interventi al comune di Laterza- commenta la dott.ssa Maria De Meo, responsabile dei servizi sociali al Comune – due progetti, che si sono posti l’obiettivo di offrire spazi e attenzione a persone che sono i soggetti principali ed essenziali dei servizi sociali».
«Il compito della politica è questo-dichiara Giovanni Caldaralo, consigliere all’urbanistica e rigenerazione urbana- cercare di fare sintesi, tenere tutti uniti e portare in seguito dei risultati concreti al territorio, come il “centro antiviolenza e “ l’orto sociale”, che alla fine produrranno benefici per la città. La missione è questa, cercare di migliorare le condizioni di vita della gente, siamo qui per questo e oggi lo abbiamo dimostrato».
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