Riceviamo e pubblichiamo
Lavoratore, a suo tempo escluso dalle graduatorie stilate da Arcelor Mittal, torna in fabbrica ed esattamente nel reparto Tfc, Trattamento Fossile Coke. Lo ha deciso ieri la Sezione Lavoro del Tribunale di Taranto, dott. Lorenzo De Napoli. Il giudice ha affermato la maggiore professionalità dello stesso rispetto ad altri colleghi invece presenti in lista. L’azienda dovrà peraltro risarcire al lavoratore le mensilità non percepite sin dal giorno in cui avrebbe dovuto essere assunto. Ciò al netto dell’indennità di cassa integrazione.
Va detto che tale sentenza non comporta il licenziamento di coloro che furono selezionati; questo in virtù delle dichiarazioni del giudice nel momento in cui si è pronunciato sulla condotta antisindacale, secondo le quali le assunzioni già perfezionate non sarebbe state assolutamente messe in discussione.
E’ il risultato di una lunga battaglia intrapresa dall’Usb con grande convinzione dall’inizio del 2019, quando sin da subito apparvero arbitrari i criteri utilizzati per la selezione dei dipendenti che da Ilva Spa in As sarebbero passati ad Arcelor Mittal. Professionalità acquisita, carichi familiari ed anzianità di servizio: sono questi i parametri di valutazione da considerare che però nei fatti sembravano non essere stati considerati. Da qui la decisione di Usb di intraprendere un’azione legale che ha portato alla condanna di Arcelor Mittal per condotta antisindacale. L’azienda è stata a questo punto costretta a pubblicare la graduatoria con l’indicazione specifica dei criteri utilizzati per ciascun lavoratore. Così è stato possibile rendersi conto concretamente di una serie di incongruenze tra cui quella che oggi ha portato a questa sentenza.
Esprimo viva soddisfazione per il risultato raggiunto e garantisco che la nostra organizzazione sindacale continuerà a vigilare perché vengano rispettati di diritti dei lavoratori.
Franco Rizzo Coordinatore provinciale Usb Taranto
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