A pochi metri da casa mia, appena dietro agli stabilimenti balneari, a Marina di Ginosa, abita una persona adulta con disabilità cognitiva. Non la conosco, ma ogni notte sento le sue urla, perdersi in singulti gutturali inconsulti, che sembrano interrogarmi nel buio in attesa di una risposta che non arriverà. Quelle urla sono l’allarme per un problema sordo e irrisolto, che rimbalza nella solitudine delle case, tra le porte chiuse, nelle famiglie che si sentono abbandonate, a cui nessuno sembra farsi carico per dare risposte. Il futuro per queste persone appare sempre più incerto. I numeri degli invisibili, sono sempre più allarmanti, una famiglia su tre ha a che fare anche indirettamente con una persona disabile non autosufficiente. E nessuno mette in agenda una chiara visione di Welfare. Non bastano gli slogan e il populismo d’accatto. I disabili rimarranno sempre disabili, prima e dopo le elezioni, molti di loro non andranno a votare. Un monito per tutti, soprattutto per certa sinistra, che sembra non occuparsene da anni.
Michele Pacciana
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