«Se quello che stiamo vivendo ora, dovesse diventare la trama di un film, il titolo sarebbe “Una guerra tra poveri”. Un conflitto scatenato da chi dovrebbe tutelare i lavoratori in egual modo e che qualche mese fa ci aveva garantito l’assistenza e il sostegno. Ci siamo fidati e affidati ai sindacati confederali spinti anche dalle loro promesse iniziali,convinti di avere maggiori tutele ma che alla fine si sono rivelati tutt’altro. Avremmo dovuto capire la loro vera natura quando in seguito ad una nostra semplice domanda ci hanno richiesto il tesseramento immediato.
Questo non è accaduto quando ci siamo rivolti ad Usb. Non ci hanno dato garanzie ma in cambio del loro interesse non ci hanno chiesto nulla. Ora è chiaro perché i sindacati confederali vengono ormai identificati come delle lobby. Arrivare però ad indire una manifestazione facendoci passare per dei ladri, è troppo. Non capiamo questo accanimento visto che dal primo momento, abbiamo dichiarato di non voler scavalcare nessuno, nè impadronirci illegittimamente di qualcosa che non ci appartiene.
Dal primo momento abbiamo solo rivendicato il diritto ad avere un lavoro stabile e dignitoso dopo aver prestato servizio senza esitare in un momento storico di emergenza in cui molti si sono tirati indietro o hanno abbandonato il campo. Le nostre proroghe sono il frutto di un impegno sindacale disinteressato. Come ha più volte ribadito il Consigliere del Presidente della Regione, Mino Borraccino, che ringraziamo ancora, insieme a tutti gli esponenti politici che si sono adoperati per noi, le nostre proroghe non andranno ad infierire sulla graduatoria degli idonei al concorso.
Non capiamo quindi perché tutto questo astio verso di noi.
Facciamo appello al buon senso e ad una corretta attività sindacale, che richiede innanzitutto responsabilità nelle azioni nonché coraggio nelle scelte in rappresentanza degli interessi reali dei lavoratori».
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