“La ragionevolezza della Regione ha evitato uno scontro dal quale tutti sarebbero usciti sconfitti”. Questo il commento a caldo del delegato del WWF Italia per la Puglia Nicolò Carnimeo all’indomani della dichiarazione con cui l’assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio ha ufficializzato il via libera della Regione Puglia all’utilizzo di biopesticidi autorizzati e di prodotti naturali per contrastare la diffusione della Xylella. Sembra quindi per il momento scongiurato quanto proposto nella Bozza di Piano di azione di contrasto alla diffusione delle Xylella diffusa giorni fa dalla Direzione del Dipartimento Agricoltura Sviluppo rurale e ambientale della Regione Puglia: un primo traguardo sul quale il WWF Puglia non nasconde la sua soddisfazione e per il quale ringrazia la Regione e in particolare l’ Assessora Maraschio e il suo omologo all’Agricoltura Donato Pentassuglia, che hanno svolto un’importante opera di mediazione tra le parti interessate.
La decisione è scaturita all’indomani di un tavolo di concertazione organizzato il 25 marzo dall’assessora Maraschio con rappresentanti del mondo accademico, delle associazioni agricole e ambientaliste e delle aree protette situate nella zona interessata dalla Xylella; in quell’occasione le associazioni furono invitate ad inviare agli assessori all’ambiente e all’agricoltura delle note tecniche contenenti proposte per garantire anche l’uso di pesticidi naturali nelle numerose aziende agricole a vocazione biologica presenti soprattutto nelle due oasi WWF di Torre Guaceto e delle Cesine. In particolare il WWF Puglia sottolineava, come già fatto in una precedente nota, il fatto che la Regione Puglia non avesse tenuto conto nella redazione della Bozza, del Considerato n. 10 del Regolamento di Esecuzione (Ue) 2020/1201 della Commissione del 14 agosto 2020 relativo alle misure per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa, nel quale è indicato chiaramente che si devono privilegiare le soluzioni non chimiche, e, quindi, quelle biologiche e meccaniche. Il WWF Puglia sottolineava anche l’evidente contrasto della Bozza di Piano con il Piano di Azione Nazionale di cui al d.lgs. n. 150/2012 (PAN), il quale definisce le misure per l’uso sostenibile dei pesticidi e, all’art. 15, fa specifico riferimento alle aree protette, prevedendo per tali aree, tra l’altro, la possibilità di “limitazioni o divieti di impiego dei prodotti fitosanitari”. La proposta più significativa fatta dal WWF è stata l’esonero delle aziende biologiche dall’obbligo di effettuare i trattamenti fitosanitari e la riduzione della fascia ove impiegare trattamenti con pesticidi chimici.
Dunque, un primo passo verso una gestione sostenibile delle aree protette e delle aziende bio, che si spera venga seguito da altri interventi nella stessa direzione e che sia accompagnato da un confronto per conciliare attività agricole, tutela della natura e della salute dei cittadini.
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