BARI, 23 NOV – Ha combattuto per quattro mesi in ospedale, sottoposto prima a dialisi per Sindrome emolitico uremica (Seu), poi a intervento chirurgico per la perforazione dell’intestino, quindi intubato con ventilazione meccanica per una polmonite virale. Ma dopo una lunga degenza in Nefrologia e con l’assistenza dell’intero ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari ce l’ha fatta.
A soli 5 anni ha affrontato la malattia e le sue complicanze ed è guarito. Dovrà adesso affrontare un percorso di riabilitazione per poter riacquisire tutte le funzionalità. Il piccolo paziente, arrivato a luglio nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII con la diagnosi di Sindrome emolitico uremica da batterio Escherichia Coli, è stato appena dimesso.
Il suo è stato un percorso lungo e complicato che ha coinvolto 10 reparti: quelli di Nefrologia e Terapia Intensiva pediatrica con il supporto degli specialisti di Neurologia, Chirurgia, Radiologia, Malattie infettive, Riabilitazione, Laboratorio, Otorino e Gastroenterologia. Praticamente quasi tutto l’ospedale pediatrico.
Il “piccolo guerriero”, come lo hanno soprannominato medici e infermieri, ha superato il peggio ed è tornato a casa. Nei momenti più difficili della malattia, oltre alle cure mediche, il piccolo paziente è stato stimolato, con l’assistenza del servizio di Psicologia e della scuola ospedaliera, con la musica e i video. “Si è trattato di un caso particolarmente severo di Seu che ci ha messo duramente alla prova – spiega il dottor Mario Giordano, direttore dell’unità di Nefrologia – con tutte le equipe del Giovanni XXIII abbiamo collaborato in maniera partecipe: il piccolo è diventato la mascotte del nostro ospedale”. “Medici, infermieri e operatori sanitari si sono dedicati a lui – conclude – lo abbiamo stimolato in tutti i modi sia con le terapie sia con la musica”. (ANSA).
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