Ciao Pietro Parisi, ultimo partigiano
Se n’è andato a 98 anni il «Partigiano Brindisi». È così che chiamavano Pietro Parisi e Cisternino piange un amico, una figura importante che conoscevano anche i più giovani. Era un maratoneta, correva, correva sempre con qualsiasi temperatura, rigida o torrida, non mancava di allenarsi, lo ha fatto fino a qualche mese fa e percorreva le vie del paese regalando un sorriso o una parola affettuosa a chi lo salutava e lo incoraggiava a continuare.
Il «Partigiano Brindisi» è stata una staffetta al fianco della 176esima Brigata Garibaldi dal primo novembre del 1943 al 7 giugno del 1945. Era nato il 6 luglio del 1924 a Cisternino, fino a qualche anno fa andava nelle scuole e si raccontava ai ragazzi. La sua testimonianza era fatta di parole preziose, utilissime per le nuove generazioni che anche grazie a lui hanno potuto comprendere il vero significato della Resistenza Italiana, della guerra e non solo quella che si legge sui libri o che oggi si vede in tv.
La Resistenza di «Brindisi» era quella vera, descritta da Pietro Parisi con il cuore che batteva forte in gola, come una campana. Ha scritto anche un libro: Lo chiamavano Brindisi, la vita del partigiano e atleta Pietro Parisi. Il volume è un documento prezioso sulla Resistenza, descrive infatti il suo essere guerra di popolo, la prima autentica guerra di popolo dentro la storia Italiana. Presenziava instancabilmente alle commemorazioni e alle ricorrenze, ultima quella del 25 aprile dove al microfono, al fianco del sindaco Enzo Perrini e a una rappresentanza degli studenti delle scuole di Cisternino, ha parlato della Liberazione ed ha cantato Bella Ciao. Nei suoi racconti, che sono sempre stati vere lezioni di vita, andava indietro nel tempo e ricordava con incredibili dettagli i suoi 19 anni e quando venne chiamato alle armi. Iniziava sempre così quando parlava ai ragazzi e faceva trasparire la sua sofferenza per la guerra.
Invitava sempre gli studenti a studiare, diceva loro: «La mia istruzione è limitata perché negli anni in cui c’era il fascismo un bambino come me, che proveniva da una famiglia povera, non poteva andare a scuola; voi che potete fatelo». Pietro raccontava che con l’arrivo della guerra svolgeva col nome di battaglia «Brindisi» il ruolo di staffetta della 176esima brigata Garibaldi: doveva controllare i fascisti e i tedeschi aspettando le truppe regolari con le quali operare la definitiva liberazione dell’Italia. Lui ed i suoi compagni partigiani procuravano le armi e recuperavani i viveri. Tra il sorriso dei più giovani ricordava spesso una corsa su un terreno impervio con una grande forma di formaggio sulla testa da portare alla sua base. E poi il freddo, il gelo, la fame, le ombre nella notte, la stanchezza, la paura e tutto ciò che è la guerra. Appena si è diffusa la notizia della scomparsa di Pietro il sindaco Enzo Perrini ha manifestato la sua amarezza. «La notizia della scomparsa del nostro concittadino Pietro Parisi rappresenta per noi tutti una grave perdita. Pietro è stato partigiano, maratoneta, lavoratore, marito e padre di famiglia. E’ stato l’ultimo partigiano cistranese in vita che amava raccontare la sua esperienza, soprattutto ai giovani, e lo faceva con la sua solita ma penetrante e significativa semplicità. Aveva più volte confidato che gli sarebbe piaciuto morire mentre correva ma così non è stato. Pietro ha lottato per la nostra libertà, quella di cui noi tutti oggi godiamo. Il suo esempio deve servici per difenderla da ogni deriva autoritaria ed antidemocratica».
L’addio al «Partigiano Brindisi» è l’addio all’ultimo partigiano pugliese iscritto all’Anpi. Una testimonianza di dedizione alla libertà e alla democrazia indimenticabile, da custodire e continuare a tramandare.
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