Ieri, domenica 1° ottobre 2023, la spiaggia di Ginosa Marina era punteggiata di ombrelloni privati e di gente, qualcuno azzardava un tuffo, famiglie, coppie e comitive, prendevano tranquillamente il sole di fine estate. Ma solo alcuni lidi rimanevano aperti e fruibili al pubblico.
Fa tristezza vedere che nei primi giorni di settembre molti stabilimenti balneari chiudano i battenti e smontino le strutture mobili, quando da più parti si invoca, a torto o ragione, una destagiinalizzazione del turismo.
Ma come sempre, per svelare l’arcano, bisogna risalire alla fonte e ascoltare tutte le campane.
I gestori delle concessioni balneari, su nostra precisa domanda, ci informano che hanno l’autorizzazione a tenere in funzione le loro strutture, solo per 100 giorni l’anno, quindi in base alla data di apertura, devono regolare il loro calendario di attività. Se tengono aperto più del dovuto, lo fanno a loro rischio e pericolo e sono passibili di multa. Solo alcuni tra i lidi di Marina di Ginosa, regolarizzati da vecchie autorizzazioni, possono protrarre le attività di accoglienza. Gli esercizi commerciali e le strutture alberghiere e ricettive, li seguono a ruota. Che fare?
È un problema che va risolto a monte. Come arrivarci e in che tempi, è una questione politica.
Intanto si continua ad andare a mare.
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