Di Annamaria Cossu
La professoressa Annamaria Cossu, con la sua consueta competenza e dovizia di particolari, ha prontamente risposto al nostro appello, facendo luce sulla storia e sulle origini del faro di Marina di Ginosa, Nel ringraziarla per il suo prezioso insostituibile contributo, vi portiamo il suo scritto integrale, sicuri che sarà una Ricky mento per noi tutti.
La torre semaforica marinese nasce come “Stazione di Vedetta” , ossia una semplice postazione costiera per segnalare le secche ai natanti. Costruita dalla Regia Marina nel 1934, la suddetta torre , impropriamente conosciuta da tutti come Faro , in realtà era un Fanale ( come risulta dal documento n. 3430 dell’ elenco fari- 18 ottobre 1946) attivato da Marifari di Taranto il 19 agosto 1939.Il segnalamento venne sistemato sul fabbricato a due piani costituito da una torretta e da un apparato illuminante, per un’ altezza totale di luce di mt. 15 dal livello del mare. Proprio questa caratteristica non gli consentiva di essere incluso tra i fari , che sono caratterizzati da una struttura tronco-conica piramidale oppure tronco-conica; però l’ apparato ottico era quello di un Faro. In origine era dipinto a strisce bianche e rosse: dopo fu dipinto di bianco e successivamente di bianco con un fascione nero. Inizialmente funzionava a gas acetilene con sei bombole da trenta litri ciascuna: due di ricambio e due di riserva. Solo nel settembre 1956 furono sistemate nuove apparecchiature per l’ elettrificazione del segnalamento. La sorveglianza esterna del segnale fu affidata al faro di San Vito, il suo funzionamento ad un guardiano al quale spettava l’ alloggio con la famiglia
Era un fanale con ottica fissa e con una portata luminosa che raggiungeva le 13 miglia .La sua luce bianca funzionava ad intermittenza per un periodo di luce di 20 secondi secondo lo schema seguente:
Luce 5 sec, Eclisse 2 sec,Luce 5 sec, Eclisse 2 sec, Luce 5, sec, Eclisse 2 sec, Luce 5 sec, Eclisse 12 secondi. . L’ ultima eclisse era più lunga perchè chiudeva il periodo.
Nel 1941 il Dicastero Superiore, su proposta della Marina di Taranto, provvide a potenziare più volte il fanale ( VII ordine-VI ordine-V ordine) tanto da renderlo più potente dello stesso Faro di San Vito ( forse una strategia di guerra per depistare il nemico).
Presidio della Marina Militare nella seconda guerra mondiale coordinato dal maresciallo capo segnalatore Erminio Cossu fino al 1946, rimase in funzione fino al 1974 con un fanalista- guardiano, il sig. Locvonsole. Dal 1974 fu ceduto al Demanio e tra il 1999 e il 2000 fu ceduto ad un privato che lo ha demolito .
Attualmente la costruzione del nuovo manufatto risulta essere un eco-mostro sul lungomare di Marina di Ginosa!!!
Ritengo doveroso ringraziare gli alunni dell’ I.C. Leone che nell’ anno scolastico 2007/08, hanno realizzato una preziosa ricerca sul nostro Faro, confermata dalle notizie fornitemi dalla dott.ssa Annamaria “Lilla” Mariotti , Presidente dell’ Associazione Nazionale “ Il mondo dei Fari”.
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