
Ciao Felice, fai buon viaggio…
Non è mai facile scrivere in queste circostanze, soprattutto quando ripensi alle interminabili giornate trascorse, più di vent’anni fa, all’interno del campo sportivo Stella Maris di Marina di Ginosa.
Vorrei partire dall’amore dello sport dei ragazzi del calcio, dalle ansie e sogni delle ragazze dell’hockey prato anche quando praticavano le discipline legate all’atletica leggera o dalle paure quotidiane dei genitori marinesi di oggi e di ieri.
Sarebbe tutto riduttivo poiché l’unico testimone del suo tempo è lo stesso Felice.
Per questo motivo e poiché ho avuto l’onore di chiacchierare più volte con lui negli ultimi anni, preferisco utilizzare alcuni dei suoi ricordi, per cogliere in pieno cosa voleva dire essere “marinesi” e fare sport ed attività ricreativa (nella metà del ‘900) all’interno della propria comunità.
Mi mancherà la sua tipica frase quando ci incontravamo per strada:
– Giulietta quando ci dobbiamo incontrare la prossima volta? Ho altre cose da raccontare e da inserire nel libro.
Un sentito grazie, per l’entusiasmo e la voglia di fare di Felice Quinto e di altri commercianti marinesi che hanno
supportato con energia, fantasia ed un pizzico di follia le attività sportive e ludiche di Marina di Ginosa.
Giulia Piccolo
Felice Quinto racconta:
Dal ’44 al ’57 la società marinese era composta da militari di varie classi, mezzadri ritornati nei loro poderi con numerosi
figli, braccianti, operai locali e di altre province, costruttori di strade, impiegati di ufficio, ferrovie e pescatori, invece
durante la primavera vi era la presenza anche delle coltivatrice di tabacco e dal 1950 primi flussi di bagnanti.
La famiglia Quinto, di origine lucana, verso la metà degli anni ’40 arriva nella Marina del Comune di Ginosa ed al
prezzo di 20 lire/mq ottiene la terra che successivamente fece realizzare l’idea del lungimirante Michele Quinto, cioè
quella di aprire una piccola attività commerciale legata alla panificazione e con diversi quintali di pane sfornato al
giorno, inizia nel 1949 la storia del Panificio Quinto.
La popolazione di Marina di Ginosa, dopo pochi anni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale passa da un
centinaio di residenti a qualche migliaio, aumentano le stalle con mucche di vario genere e si moltiplicano i vari mezzi
agricoli ed i grandi proprietari terrieri effettuano le prime trasformazioni nelle loro tenute, nello stesso periodo l’Ente di
Riforma Agraria di Puglia, Basilicata e Molise attibusce a più di 300 famiglie di braccianti assegnatari poderi di circa
6 Ha ciascuno, sostenendoli anche tecnicamente con il supporto di validi periti agrari.
Le strade dell’abitato non erano definite come oggi, anzi erano anguste e senza marciapiedi, mancava la fognatura e
inizialmente si crearono molti “pozzi neri” cioè fosse biologiche private, durante i primi anni del ’50 si inizia a discutere
nei vari consigli comunali di un serio Piano regolatore per lo sviluppo della comunità marinese, nello stesso periodo
Giuseppe Addabbo (detto mestr’ Peppino Addabbo) confinante dei Quinto, oltre a lasciare terra per le future strade, crea
quella che ancora oggi è l’unica struttura al chiuso per la cultura cioè il piccolo teatro e cinema di Marina di Ginosa
(Cinema “La Pineta”).
All’interno del Forno Quinto si sono più volte riuniti i commercianti marinesi, cittadini e piccoli imprenditori, ad esempio
il mio parente Bardazzi Romano (coniuge di Angela Quinto) fu uno dei primi artefici e fondatori dell’attuale banca di
credito “BCC di Marina di Ginosa” intanto all’interno del cinema, nel mese di luglio 1953 si costituì la PROGINOSA
MARINA cioè la Pro Loco di Marina di Ginosa, nel primo comitato direttivo anche Giuseppe Addabbo che doveva
dedicarsi alle costruzioni.
Dalla fine deglia anni ’50 e durante gli anni ’60 – ’70 si animava la cittadina anche durante il periodo di Carnevale,
soprattutto all’interno del Cinema “La Pineta” con piccole manifestazioni canore e sfilate dei piccoli marinesi vestiti con
le mascherine titpiche di carnevale, anche la piazzetta di Sant’Antonio era frequentata nei vari festeggiamenti per strada
e sarà proprio un operaio del panificio, originario della cittadina di Putignano a costruire il primo carro allegorico di
cartapesta.
L’Associazione Sportiva “Stella Maris” nasce nel lontano 1965 per opera di alcuni cittadini marinesi, coordinanti ed
organizzati da me, in qualità di presidente in carica (24 maggio 2007) ha svolto ininterrottamente attività sportiva in
differenti discipline: calcio, atletica leggera, bocce, hockey su prato e pesca sportiva.
Ciao Felice, fai buon viaggio…
Non è mai facile scrivere in queste circostanze, soprattutto quando ripensi alle interminabili giornate trascorse, più di
vent’anni fa, all’interno del campo sportivo Stella Maris di Marina di Ginosa – Taranto, vorrei partire dall’amore dello
sport dei ragazzi del calcio, dalle ansie e sogni delle ragazze dell’hockey prato anche quando praticavano le discipline
legate all’atletica leggera o dalle paure quotidiane dei genitori marinesi di oggi e di ieri.
Sarebbe tutto riduttivo poiché l’unico testimone del suo tempo è lo stesso Felice.
Per questo motivo e poiché ho avuto l’onore di chiacchierare più volte con lui negli ultimi anni, preferisco utilizzare
alcuni dei suoi ricordi, per cogliere in pieno cosa voleva dire essere “marinesi” e fare sport ed attività ricreativa (nella
metà del ‘900) all’interno della propria comunità.
Mi mancherà la sua tipica frase quando ci incontravamo per strada:
– Giulietta quando ci dobbiamo incontrare la prossima volta? Ho altre cose da raccontare e da inserire nel libro.
Un sentito grazie, per l’entusiasmo e la voglia di fare di Felice Quinto e di altri commercianti marinesi che hanno
supportato con energia, fantasia ed un pizzico di follia le attività sportive e ludiche di Marina di Ginosa.
Giulia Piccolo
Felice Quinto racconta:
Dal ’44 al ’57 la società marinese era composta da militari di varie classi, mezzadri ritornati nei loro poderi con numerosi
figli, braccianti, operai locali e di altre province, costruttori di strade, impiegati di ufficio, ferrovie e pescatori, invece
durante la primavera vi era la presenza anche delle coltivatrice di tabacco e dal 1950 primi flussi di bagnanti.
La famiglia Quinto, di origine lucana, verso la metà degli anni ’40 arriva nella Marina del Comune di Ginosa ed al
prezzo di 20 lire/mq ottiene la terra che successivamente fece realizzare l’idea del lungimirante Michele Quinto, cioè
quella di aprire una piccola attività commerciale legata alla panificazione e con diversi quintali di pane sfornato al
giorno, inizia nel 1949 la storia del Panificio Quinto.
La popolazione di Marina di Ginosa, dopo pochi anni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale passa da un
centinaio di residenti a qualche migliaio, aumentano le stalle con mucche di vario genere e si moltiplicano i vari mezzi
agricoli ed i grandi proprietari terrieri effettuano le prime trasformazioni nelle loro tenute, nello stesso periodo l’Ente di
Riforma Agraria di Puglia, Basilicata e Molise attibusce a più di 300 famiglie di braccianti assegnatari poderi di circa
6 Ha ciascuno, sostenendoli anche tecnicamente con il supporto di validi periti agrari.
Le strade dell’abitato non erano definite come oggi, anzi erano anguste e senza marciapiedi, mancava la fognatura e
inizialmente si crearono molti “pozzi neri” cioè fosse biologiche private, durante i primi anni del ’50 si inizia a discutere
nei vari consigli comunali di un serio Piano regolatore per lo sviluppo della comunità marinese, nello stesso periodo
Giuseppe Addabbo (detto mestr’ Peppino Addabbo) confinante dei Quinto, oltre a lasciare terra per le future strade, crea
quella che ancora oggi è l’unica struttura al chiuso per la cultura cioè il piccolo teatro e cinema di Marina di Ginosa
(Cinema “La Pineta”).
All’interno del Forno Quinto si sono più volte riuniti i commercianti marinesi, cittadini e piccoli imprenditori, ad esempio
il mio parente Bardazzi Romano (coniuge di Angela Quinto) fu uno dei primi artefici e fondatori dell’attuale banca di
credito “BCC di Marina di Ginosa” intanto all’interno del cinema, nel mese di luglio 1953 si costituì la PROGINOSA
MARINA cioè la Pro Loco di Marina di Ginosa, nel primo comitato direttivo anche Giuseppe Addabbo che doveva
dedicarsi alle costruzioni.
Dalla fine deglia anni ’50 e durante gli anni ’60 – ’70 si animava la cittadina anche durante il periodo di Carnevale,
soprattutto all’interno del Cinema “La Pineta” con piccole manifestazioni canore e sfilate dei piccoli marinesi vestiti con
le mascherine titpiche di carnevale, anche la piazzetta di Sant’Antonio era frequentata nei vari festeggiamenti per strada
e sarà proprio un operaio del panificio, originario della cittadina di Putignano a costruire il primo carro allegorico di
cartapesta.
L’Associazione Sportiva “Stella Maris” nasce nel lontano 1965 per opera di alcuni cittadini marinesi, coordinanti ed
organizzati da me, in qualità di presidente in carica (24 maggio 2007) ha svolto ininterrottamente attività sportiva in
differenti discipline: calcio, atletica leggera, bocce, hockey su prato e pesca sportiva.
Giulia Piccolo
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