Sbarchi di immigrati senza soste sulle coste ioniche calabresi. E sempre più in arrivo dalla Libia orientale. L’ultimo la scorsa notte. Ancora un peschereccio libico con a bordo 77 persone, tra le quali 22 minori, tutti egiziani maschi meno un ragazzo libico. L’imbarcazione, come ci spiega il tenente colonnello Alberto Catone, comandante del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia della Guardia di Finanza, “è stata individuata nella serata di giovedì da assetti Nato che l’hanno segnalata alla nostra Marina militare che poi l’ha segnalata a noi”. Il peschereccio, aggiunge l’ufficiale, “aveva una rotta strana. Sembrava diretto in Sicilia o Malta. Invece a un certo punto ha puntato verso nord e allora lo abbiamo bloccato”. L’operazione è stata condotta prima da un aereo Atr42 delle Fiamne gialle che lo ha tenuto sotto controllo discreto, poi da una vedetta della Sezione Operativa Navale di Reggio Calabria e da un battello operativo messo in mare da un pattugliatore d’altura del Gruppo Aeronavale di Messina della Guardia di finanza, che lo hanno intercettato alle 22,30 di ieri a tre miglia e mezzo dalla costa fra Melito Porto Salvo e Capo dell’Armi, nel besso Jonio.
Guardia di Finanza Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia
La strategia degli scafisti prevedeva una lenta navigazione di avvicinamento inframmezzata da numerose soste e cambi di rotta, con l’intenzione di trovare un punto di sbarco sulla bassa costa reggina. Una volta saliti a bordo, i militari hanno preso il controllo dell’imbarcazione, in grado di navigare in sicurezza e, sotto scorta, l’hanno condotta verso il porto di Reggio Calabria, giungendo attorno all’1,30 di oggi. L’organizzazione per l’accoglienza e la gestione dei migranti coordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria e composta dal personale della polizia di stato vigili del fuoco, Croce rossa e dagli enti di gestione e assistenza regionali e comunali ha allestito in breve una struttura provvisoria a terra per sottoporre a controllo sanitario e identificare e smistare gli immigrati poi trasferiti in struttura apposita. Le attività sono durate per tutta la notte. Sono in corso le indagini fra i migranti e sugli indizi trovati sul peschereccio per individuare, fra gli adulti a bordo, i trafficanti.
Ma emerge un interessante particolare da questo e dagli ultimi arrivi. “Sembra che abbiano avuto direttive per fornire sempre la stessa versione. È evidente un’unica organizzazione”, ci spiega ancora il tenente colonnello. Sono così più di 1.300 gli sbarcati sulle coste valabresi dall’inizio di giugno, più di dieci volte quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che preoccupa. Si teme che alla fine dell’anno si raddoppierà la cifra già record del 2020 di 2.500 arrivi.(Avvenire).
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