
I titolari hanno abbassato le saracinesche. Chiavi già consegnate ai proprietari del locale
I costi più che elevati delle fonti energetiche si sta abbattendo anche sulle attività commerciali ed artigianali di Montemesola.
Da sabato scorso un accorsato panificio, avviatosi da alcuni anni nel pieno centro del paese, ha dato forfait proprio per l’insostenibilità dei costi per l’energia elettrica. I titolari, che erano più che convinti che questa loro attività avrebbe avuto un buon riscontro nel pur piccolo comune ionico, hanno smantellato il loro esercizio portando via tutta l’attrezzatura e riconsegnando le chiavi al proprietario dell’immobile.
Così il panifico “San Pio” è scomparso dalla mappa delle attività a Montemesola come ben spiega il cartello affisso sulle vetrate dell’ormai ex panifico.
«Chiuso per costi troppo elevati delle bollette Enel» si legge per informare la clientela. Eppure, secondo i commenti dei tanti clienti, era divenuto un punto di riferimento per i prodotti da forno, alimentato elettricamente, come le norme impongono, con particolare gradimento per la molteplicità delle focacce per tutti i gusti che giornalmente venivano preparate e esposte in vetrina. Tanto che lo slogan di questo esercizio era divenuto: “le nostre focacce danno dipendenza”. Ma anche, per arricchire l’offerta commerciale, si potevano anche trovare gustosi piatti pronti preparati espresso con ricette della cucina tipica nostrana.
Un’offerta commerciale usuale in tanti altri centri della provincia ma che per Montemesola costituiva una novità per simili attività. Certo è che questa chiusura non ha intaccato le attività degli altri due forni, anch’essi alimentati elettricamente, che continuano a sfornare ottimo pane e prodotti, anche se i costi al dettaglio sono stati limitatamente maggiorati.
I costi energetici, come riferisce la moltitudine delle cronache nazionali anche fisicamente rappresentate dalle immagini televisive (come quelle della manifestazione, tra le altre, dei panettieri di Napoli che allarmano per il rischio della produzione primaria del pane) sono ormai al limite per la sopravvivenza soprattutto per le attività di vicinato.
Non sarebbe assolutamente vietato (anzi) per il capo dell’Amministrazione cittadina, il “centrista” Ignazio Punzi, che si affrontino anche nell’azione governativa locale questi aspetti, come del resto molte altre amministrazioni comunali stanno affrontando, per trovare pur se minime soluzioni tampone, confrontandosi anche con le associazioni di categoria, al fine di evitare il possibile crollo generalizzato del tessuto sociale ed economico locale.
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