
Bisognerebbe sfogliare gli annali e forse sarebbe comunque difficile trovare un 25 dicembre così caldo. Il mare dalla Marina di Ginosa, appariva insolitamente calmo, con il vento che nei giorni scorsi aveva portato sulla spiaggia, oltre a gruppi di turisti, grossi tronchi d’ulivo, che si fermavano a riva come chiglie e murene di antiche navi arenate.

Oltr(ml alle consuete veglie e messe di Natale nella chiesa di Marina di Ginosa, che, negli anni passati, battuta dal vento, alle fantasia di me bambino, richiamava) vagamente le canoniche di mare, descritte da Herman Melville, stamattina in concomitanza con la Messa delle 10:30, si è svolta una toccante cerimonia detta dello Spadino.

Il giovane cadetto allievo ufficiale dell’accademia di Modena, Francesco Ranaldo, 6° alla selezione del suo corso, su 6000 partecipanti, ha ripetuto in chiesa le fasi salienti della sua entrata in accademia, che coincide con la consegna dello Spadino, simbolo di appartenenza e abnegazione.
In divisa, accompagnato dalla sua famiglia, Francesco è stato accolto nel suo nuovo ruolo e traguardo, dalla sua comunità e ne ha chiesto, l’appoggio, la protezione e la benedizione per i difficili impegni che seguiranno.

C’era anche una folta rappresentanza cittadina e istituzionale. Con l’onorevole Vito De l’assessore comunale Domenico Gigante in rappresentanza del sindaco Vito Parisi, il maresciallo dalla stazione Carabinieri di Marina di Ginosa, Maurizio Ronco, il professor Vincenzo Calabrese, indimenticato preside della scuola media Raffaele Leone. Non ultimo c’era anche Leonardo Galante, molto impegnato nel volontariato e coordinatore dell’associazione Nita Era Ambiente.
La stessa cerimonia sarà ripetuta domani in una chiesa di Marconia, paese d’origine della mamma di Francesco, la soprano, Antonietta Toscano.
Il Natale e il mare, possono a volte riservare gradite sorprese come questa.
Michele Pacciano
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