Tre portaerei al largo del Golfo di Taranto. All’alba di oggi la Cavour, ammiraglia della Marina militare italiana ha salpato gli ormeggi dal porto di Taranto al comando del capitano di vascello Francesco Saladino e ha fatto rotta verso sud.
Nelle prossime ore, in un punto non precisato del Mediterraneo, si ricongiungerà con la «Truman» e con la «Charles De Gaulle». La prima è una città galleggiante a propulsione nucleare battente bandiera degli Stati Uniti d’America che a pieno regime può ospitare fino a 5.650 persone tra equipaggio e gruppi di volo e può imbarcare fino a 90 velivoli. La seconda, che tra aerei ed elicotteri può arrivare ad un massimo di imbarco di 40 mezzi, è la prima (e al momento unica) nave di superficie a propulsione nucleare costruita in Europa occidentale.
Questi tre colossi del mare nei prossimi giorni saranno protagonisti di una complessa e delicata attività di addestramento che metterà alla prova i sistemi di interoperabilità tra le tre Marine più importanti dell’Alleanza Atlantica.
La notizia, che già circolava da qualche giorno da fonti militari, è stata confermata ieri mattina dal Capo di Stato maggiore della Marina italiana, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino a margine di un convegno organizzato a Taranto nell’ambito del Festival «Mare d’inchiostro». L’ammiraglio Credendino ha dialogato con il direttore della rivista «Limes», Lucio Caracciolo, sull’attuale situazione geopolitica.
«L’Europa non è mai stata così unita come in questi ultimi giorni» ha aggiunto ancora l’ammiraglio Credendino, rispondendo alla sollecitazione sulla «idea di un euro-nucleo militare», anche alla luce della guerra in corso tra Russia e Ucraina. «Il mondo sta cambiando e in questi ultimi venti giorni è cambiato – ha detto ancora il Capo di Stato maggiore della Marina – e proprio in questi ultimi venti giorni ho visto una Europa anche della Difesa molto più unita».
«Il Mediterraneo non è solo il mare tra la sponda europea e quella nordafricana, ma un prolungamento dello spazio atlantico e indo-pacifico e, nel caso specifico della guerra in corso – ha detto ancora il numero uno della nostra Marina -, la competizione verte anche, se non fondamentalmente, sul controllo del mar Nero, che è la posta in gioco fondamentale, con le operazioni militari russe volte a sigillare la fronte marittima dell’Ucraina».
Ma non è solo il Cavour, in queste ore, ad essere coinvolte nelle “grandi manovre” di addestramento tra le Marine della Nato. Alle banchine della Stazione Navale di Taranto, ieri mattina, c’erano ormeggiate solo un paio di unità di prima linea. Il grosso della flotta è già impegnato da qualche giorno in operazioni di controllo e vigilanza nelle acque del Mediterraneo.
«Non solo Mediterraneo – ha confermato ancora l’ammiraglio Credendino -, ma anche Mar Baltico dove com’è noto sta operando il nostro Garibaldi in una attività di addestramento complessa e molto importante della Nato a cui prendono parte oltre 30mila uomini e donne e in cui la Marina italiana ha il comando della Forza anfibia».
Navi in allerta a te «È legittimo essere preoccupati per l’attuale situazione di crisi internazionale – ha concluso l’ammiraglio Credendino -, ma noi siamo qui per garantire la difesa del territorio nazionale e la tutela dello stesso e per tenere eventuali minacce lontane dai nostri confini».
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