Un esempio vincente di Attività Assistita con Animali realizzato dalla cooperativa sociale “Nuova Luce” in una residenza assistita di Torricella
Benessere psicofisico a tutto campo grazie al calore e all’affetto incondizionato che solo i cani possono regalare. Si chiama AAA ma non serve a pubblicare un annuncio in cima alla lista di quelli elencati in ordine alfabetico. La tripla A è acronimo di tutt’altro, ovvero l’Attività Assistita con Animali.
Nel Tarantino, nella Rsa di Torricella, tra ottobre e novembre si è svolto un progetto rivolto a pazienti psichiatrici, riabilitativi e affetti da Alzheimer. Nel caso in questione, le protagoniste sono state Perla, Megan e Maya, due labrador retriever e una bulldog francese che hanno aiutato tanti pazienti a migliorare il loro stato di benessere psicofisico nel corso delle 20 sedute.
E’ stata la cooperativa sociale “Nuova Luce” ad attivare in questa struttura diretta dal dottor Vincenzo Maisto il progetto di Interventi Assistiti con gli animali (I.A.A.) realizzato da una equipe multidisciplinare composta da Teodoro Semeraro e Alessandra Cretì coadiutori dei cani ed educatori cinofili del centro I.A.A. “VIR LABOR” di Carovigno, dal dottor Carlo Ciceroni, medico veterinario esperto in I.A.A., in collaborazione con la psicologa, la dottoressa Simona Perrucci, la coordinatrice infermieristica, dottoressa Miriam Latorre e le educatrici, dottoresse Silvana Viola Savino e Giusy Morrone, facenti parte del team della struttura.
Pazienti depressi con umore disforico durante l’attività con gli amici a quattro zampe sono diventati più allegri e socievoli con un miglioramento del benessere psichico e con un innalzamento del tono dell’umore, che è durato per ore. Anche chi per paura o per esperienze negative avute in passato rifiutava di relazionarsi con i cani, non solo è riuscito ad accarezzarli, a giocare lanciando la pallina, a dar loro un premio senza paura di essere morsi, ma l’equipe ha constatato la necessità di continuare questo percorso data l’impazienza dell’incontro successivo. Una paziente che stentava a separarsi dal girello, ha abbandonato il deambulatore per camminare da sola perché finalmente consapevole delle proprie abilità motorie che le hanno consentito di passeggiare senza supporto ma con i cani, riscoprendo il piacere di utilizzare le proprie mani per accarezzare l’amico a 4 zampe, afferrare il guinzaglio per condurlo in passeggiata o maneggiare una spazzola per accudirlo.
Psicologa, operatori ed equipe medica della Rsa auspicano che l’attività, visti i risultati ottenuti, possa continuare.
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