Taranto avrà un nuovo stadio di calcio. Lo «Iacovone» verrà demolito e ricostruito sempre nella stessa zona in cui insiste da oltre cinquant’anni. Curve, gradinata e tribune saranno sempre lì al rione Salinella, ma questo sarà l’unico elemento di continuità. Per il resto, cambierà tutto. L’impianto sportivo tarantino, sul modello già tracciato in diverse altre città italiane tra cui Torino (con l’Allianz Stadium di proprietà della Juventus Fc), non sarà più solo uno stadio, ma si trasformerà in una struttura polifunzionale al cui interno (ma anche all’esterno) ci saranno numerose attività commerciali. L’idea era stata già avviata dall’Amministrazione di Rinaldo Melucci, a cavallo tra il 2020 e il 2021, ma poi un po’ per la formula scelta (il dialogo competitivo) e un po’ per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, il progetto aveva subito un rallentamento. Poi, l’improvvisa accelerazione. Che questa mattina, in conferenza stampa, verrà illustrata nei minimi dettagli.
In particolare, al teatro Fusco, verrà presentato il progetto per il nuovo stadio della città da parte della Gabetti Property Solutions ed Esperia Investor, decise ad investire sul territorio. Interverranno: Roberto Busso (amministratore delegato Gabetti Property Solutions); Emiliano Di Bartolo e Antonio Ferrara (presidente e amministratore delegato di Esperia Investor); Elio Sannicandro (direttore generale del comitato Mediterraneo per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026) e Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia). In collegamento, invece, ci saranno gli architetti Gino Zavanella, Carolina Zavanella e Riccardo Cefarelli dello studio Gau Arena, curatori del progetto. Per la cronaca, l’architetto Gino Zavanella, esperto di impianti sportivi con trentacinque anni di attività nel settore, ha progettato e realizzato numerosi impianti, l’ultimo dei quali lo “Stadium” di Torino.
Da quel che risulta alla Gazzetta, quello che si profila è un investimento finanziario che complessivamente potrebbe arrivare a 35 milioni di euro. Di questi, 15 – 20 li metterebbe a disposizione il Comune grazie ai finanziamenti previsti per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo 2026 e gli altri 30, invece, verrebbero stanziati dalla società promotrice dell’iniziativa imprenditoriale. Quest’operazione, infatti, quasi sicuramente, verrà regolamentata seguendo le procedure dettata dalla legge sul cosiddetto progetto di finanza (in inglese, project financing). In estrema sintesi, i privati si accollano le spese di alcune opere pubbliche ma ricevono come contropartita la possibilità di incassare i proventi derivanti dalla gestione, in questo caso, dello «Iacovone». Che, peraltro, potrebbe essere anche trentennale. All’interno dello stadio, ma anche all’esterno sui terreni di proprietà municipale su cui abitualmente i tifosi parcheggiano le auto per andare a vedere le partite, verrebbero realizzate due piastre commerciali. Che, a solo titolo di esempio, potrebbero comprendere: bar; ristoranti; palestre; fast food; negozi di articoli sportivi e di abbigliamento oltre che esercizi in cui magari vendere i gadget della squadra di calcio rossoblù (magliette, cappelli, sciarpe e altro ancora). Il nuovo «Iacovone», molto probabilmente, sarà completamente coperto e sarà ruotato di 15 gradi a nord rispetto all’attuale posizione per ottenere una migliore illuminazione.
Le procedure amministrative potrebbero concludersi con la pubblicazione del bando nel prossimo inverno e il cantiere potrebbe aprirsi tra la primavera e l’estate del 2023. La durata prevista dei lavori oscilla tra i 18 e i 24 mesi. Per due anni, nelle stagioni sportive 2023 – 2024 e 2024 – 2025, il Taranto Fc dovrebbe traslocare
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