Bari, 30 ottobre 2020 – L’operazione “Grande Carro” ha smantellato una maxi truffa ai danni delle imprese agricole. Le associazioni dei coltivatori, Copagri in testa, con il presidente Tommaso Battista, sottolineano la loro vicinanza a carabinieri e magistratura e auspicano che sia fatta al più presto giustizia e chiarezza.
«Esprimiamo grande sconcerto e sgomento per gli arresti di diversi funzionari regionali e del titolare di uno dei più grandi studi di consulenza della Regione, indagati a vario titolo per diversi reati fra i quali associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione e truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che di fatto sono state sottratte ai legittimi destinatari, ovvero le aziende agricole”. Lo afferma il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista a proposito dell’operazione “Grande Carro” condotta e portata a termine dai Carabinieri del Ros.
Chiediamo pertanto alla Regione Puglia di contribuire a fare chiarezza, istituendo una apposita commissione che, in collaborazione con le autorità preposte e con gli Organi di vigilanza e controllo, verifichi la regolarità delle procedure attualmente oggetto di ricorsi e di quelle che hanno visto coinvolti i funzionari arrestati. Non possiamo liquidare ciò che è accaduto come un riferimento del passato; la programmazione 2007-13, infatti, è organica all’attuale PSR, attraverso i trascinamenti che hanno interessato circa 150 milioni di investimenti avviati con la precedente programmazione, ma gestiti e finanziati con l’attuale PSR”, sottolinea Battista.
«Chiediamo chiarezza per difendere la maggior parte delle imprese agricole, che sono estranee a queste logiche, e perché sappiamo che lo studio di consulenza al centro dell’operazione è referente per migliaia di domande del PSR; vogliamo capire il motivo per cui si sono riscontrate così tante irregolarità nella definizione delle graduatorie, che sono state annullate e riformulate senza mai mettere in discussione le procedure di selezione, giudicate dai magistrati amministrativi e viziate da palese illogicità e irregolarità”, rimarca il presidente della Copagri Puglia.
«In tempi non sospetti avevamo aperto un aspro confronto con l’ex assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia, contestando una gestione poco trasparente e inefficace del PSR che aveva creato le condizioni per la presentazione di un numero sproporzionato di domande. Anche per questo è necessario un cambio di passo, che riporti fiducia nell’operato della P.A. e che dia a chi non ha avuto accesso ai contributi europei la certezza che la selezione che lo ha coinvolto sia stata corretta. La Copagri Puglia, pertanto, valuterà se sussistono gli estremi per costituirsi parte civile a tutela delle aziende agricole pugliesi associate escluse dai finanziamenti PSR 2014/2020». conclude Battista.(mip).
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