Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestale di Taranto, sotto la direzione della Procura di Taranto, hanno portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo, da parte del G.I.P. del Tribunale di Taranto, e successivo relativo sequestro della Stazione di Servizio Q8 situata lungo la strada statale 106 Jonica, nel tratto che attraversa il Comune di Palagiano.
I militari, attraverso l’ispezione della rete di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale aziendale, hanno accertato che queste finivano in un fondo agricolo limitrofo, invece di essere correttamente gestite nel rispetto delle normative nazionali (Testo Unico Ambientale) e regionale (Regolamento Regionale 26/2013). Quest’ultima stabilisce che, per le acque che provengano da superfici di “Attività destinate al carico ed alla distribuzione dei carburanti”, sia presente il rischio di dilavamento di sostanze pericolose. Pertanto, ne prescrive la raccolta, il trattamento depurativo e lo scarico in un corpo recettore autorizzato.
Dalle analisi effettuate sui campioni di suolo raccolti nelle immediate vicinanze della stazione di servizio dal personale del Dipartimento di Taranto di A.R.P.A. Puglia, è risultata la presenza di alcuni inquinanti con valori nettamente superiori a quelli limite. In tal modo è stata accertata, quindi, una compromissione e un deterioramento significativi dei terreni agricoli adiacenti.
Inoltre, dalle verifiche effettuate presso le autorità amministrative competenti, è risultato che il distributore di carburante esercitava l’attività con l’autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale scaduta da diversi anni.
Pertanto, in esecuzione di quanto disposto dall’Autorità Giudiziaria, militari del N.I.P.A.A.F. del Gruppo Carabinieri Forestale di Taranto e del Nucleo Carabinieri Forestale di Mottola, hanno proceduto ad apporre i sigilli all’intera Stazione di Servizio, incluse le colonnine di rifornimento carburante ed i locali di servizio annessi, nonché ad inibirne gli accessi dalla S.S. 106 Jonica, con l’ausilio del personale dell’A.N.A.S. Puglia, al fine di preservare la sicurezza del traffico veicolare lungo l’arteria stradale.
Per i reati di inquinamento ambientale (art. 452 bis c.p.) e scarico non autorizzato di acque meteoriche (art. 137 c. 1 e 9 del D.Lgs. 152/2006), fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, sono stati deferiti alla Procura di Taranto, un cittadino kuwaitiano di 57 anni, amministratore delegato della società proprietaria della Stazione di Servizio, e due italiani di 63 e 51 anni, rappresentanti legali delle società che la gestiscono.
Su tutto il territorio regionale pugliese sono presenti circa millecinquecento impianti di distribuzione di carburanti, per i quali corre l’obbligo della gestione nel pieno rispetto della normativa ambientale.
PIÙ COMMENTATI