Sono numeri agghiaccianti quelli registrati nell’ambito delle operazioni svolte dalla Polizia Postale per contrastare il fenomeno della pedopornografia online.
Il 2023, infatti, ha visto la Polizia Postale e delle Comunicazioni porre in campo mirate attività volte a fronteggiare i complessi scenari legati ai crimini informatici.
In particolare l’impegno della politica postale è stato costantemente indirizzato negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, alla protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, al financial cyber crime e a quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili a forme di fondamentalismo religioso e di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.
Per quanto riguarda il contesto territoriale della Puglia, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Bari e le dipendenti Sezioni Operative di Brindisi, Lecce, Foggia e Taranto hanno svolto un’importante azione di contrasto e prevenzione della pedopornografia online e dei reati con vittime minori di età; nel settore del financial cyber crime significativo è stato l’impegno investigativo nel contrasto delle attività criminose di trading online e phishing, sulle quali si è registrato un incremento nel numero dei reati denunciati; altrettanto significativa è stata l’attività volta alla tutela delle infrastrutture informatiche di interesse pubblico presenti sul territorio, e le azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni a sfondo eversivo e terroristico che utilizzano gli strumenti di comunicazione digitale a fini di programmazione e proliferazione.
Parallelamente all’attività investigativa e di contrasto alle attività illecite, il Centro e le Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica della Puglia hanno garantito la propria presenza negli istituti scolastici e presso gli organismi territoriali formando ed informando 4.062 utenti sulle tematiche dei rischi del web, cyberbullismo, uso consapevole dei social media.
In particolare, per quanto riguarda la pedopornografia, a fronte di un numero complessivo di casi in diminuzione, non sembra ridursi il rischio per bambini e preadolescenti di essere oggetto di attenzioni sessuali da parte di adulti, mentre sono online, guardando i loro video preferiti e giocando ai videogiochi. Le denunce relative ai casi di adescamento online, infatti, raccontano di un numero di casi in lieve flessione, più alto per le fasce di potenziali vittime che non superano i 13 anni. Giova ancora evidenziare come si tratti di bambini e ragazzi che non dovrebbero avere accesso ai social e che dovrebbero essere puntualmente sorvegliati dai genitori, proprio perché particolarmente fragili per la tenera età.
Nell’anno in corso si è rilevato un incremento dei casi di sextortion, considerato negli ultimi anni un evidente fronte di rischio per i minori. In passato era appannaggio del mondo degli adulti, attualmente coinvolge frequentemente gli adolescenti, in particolare, in modo preoccupante, ragazzi tra i 15 e i 17 anni.
Fondamentale è l’azione che il C.N.C.P.O. svolge nell’ambito della prevenzione, attraverso la continua e costante attività di monitoraggio della rete, per limitare la circolazione di foto e video a sfondo sessuale realizzati con l’utilizzo di minori degli anni 18.
Nell’anno che si sta concludendo sono stati visionati e analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità. L’impegno e la preparazione delle donne e degli uomini della Polizia Postale hanno permesso, nel 2023, di deferire 1.224 soggetti.
Adescamento online
Nel 2023 è stato rilevato un lieve calo dei casi di adescamento on line, confermando però in larga parte il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Infatti, la fascia dei preadolescenti è quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecno-mediate, 206 rispetto ai 351 casi totali.
Persiste il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che sta diventando più consistente in seguito all’avvicinamento precoce agli strumenti informatici dei bambini più piccoli. I minori sotto i 9 anni di età, adescati in rete nel periodo di rifermento sono stati 31, pari al 9% dei casi trattati dalla Polizia Postale.
Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.
Sextortion
Nell’anno di riferimento è stato registrato un incremento dei casi di sextortion in danno di minori, passando dai 130 casi del 2022 ai 136 registrati nel 2023. Il fenomeno, che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, spesso fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.
Questo reato sta coinvolgendo sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati, quali la vergogna e la frustrazione che si ingenera per la difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime magari legate ad una precoce sessualità.
La maggior parte dei casi riguarda minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente maschi.
E noi a Ginosa siamo un’isola felice?
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