I tecnici scappano. PNRR in pericolo al Sud. Un migliaio di esperti È stato assunto con contratti a tempo determinato in tutta Italia con due concorsi per dare corso al PNRR nelle pubbliche amministrazioni. Questi ruoli nel Meridione appaiono molto precari e i professionisti lasciano l’incarico a cascata. Ora nasce un comitato che ne chiede la stabilizzazione con un impegno di spesa Finanziaria.
Tale categoria di lavoratori, precisano i promotori del comitato, è riconosciuta di primaria importanza per il rafforzamento delle competenze e
della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni del sud Italia, oggi gravate di una nuova e
straordinaria mole di lavoro per l’attuazione del PNRR, cui non potrebbero far fronte con le – già limitate
– risorse umane in organico, impegnate con l’attività ordinaria degli Uffici.
Il delicato compito assegnato ai “Tecnici per il sud”, tuttavia, rischia di essere frustrato – e con esso la
stessa attuazione del PNRR, occasione unica e immancabile per la realizzazione di importantissimi
interventi che investono, capillarmente, l’intero sistema pubblico del nostro Paese – dall’inquadramento
previsto per i suddetti lavoratori, contrattualizzati a tempo determinato con scadenza a 36 mesi.
Siffatta forma contrattuale, sempre secondo il comitato, è molto precaria non risulta tale da garantire i lavoratori, il loro “attaccamento” al ruolo
ricoperto e la loro permanenza in servizio per l’intera durata contrattuale, in un periodo storico e politico in cui la stabilità pare invece l’unico strumento adatto a offrire un’adeguata tutela per i lavoratori stessi.
La precarietà opera invece da chiaro deterrente rispetto al pieno, efficace ed efficiente coinvolgimento,
pratico quanto emotivo, dei lavoratori rispetto alle mansioni loro assegnate e alla loro integrazione nei
rispettivi uffici.
A questo proposito, si richiama l’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, in sede di esame
dell’AC 3704 di conversione in legge del d.l. 9 agosto 2022, n. 115, di un Ordine del giorno a firma
dell’On.le Nico Stumpo, che riferendosi ai lavoratori in oggetto, testualmente riporta: “Questi hanno
rappresentato e rappresentano una importante risorsa sia per gli interventi di coesione previsti dall’Unione
europea che ai fini del Pnrr, per i quali sarebbe auspicabile procedere alla loro stabilizzazione. Impegna il
Governo a prevedere alla stabilizzazione nei propri ruoli di tutti i 2800 tecnici assunti ai sensi dell’art. 1
comma 179 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178, nella qualifica ricoperta alla scadenza del contratto a
termine”.
Non vadano sprecate le competenze ad oggi maturate da questi lavoratori, la formazione accumulata sul
campo, la confidenza acquisita rispetto alle procedure e alle piattaforme gestionali; si tutelino queste
risorse dal dover lavorare con il costante fiato sul collo della precarietà e dell’incertezza, nella perdurante
ricerca di un’alternativa migliore e più stabile dove migrare alla prima occasione utile.
Ancora, in stretta correlazione con la continuità lavorativa dei Tecnici per il Sud, non venga messa a
rischio la chance per l’Italia di migliorare e crescere grazie ai fondi del PNRR e alle migliaia di interventi
previsti nell’ambito dello stesso, al suo impatto e all’importante contributo alla mitigazione del calo
demografico; non si mini l’efficienza delle nostre amministrazioni e dei nostri enti locali in perenne
carenza di organico, già messi a dura prova dalle attività ordinarie; non li si metta in ginocchio portandoli
al de-finanziamento dei progetti previsti, in caso di difficoltà nella loro realizzazione; si cristallizzi il
notevole rafforzamento amministrativo apportato da queste risorse umane, che serve e servirà anche in
futuro e non solo in relazione al PNRR; non si disperda quanto raggiunto, bensì si consolidi, in ossequio al
Principio di buon andamento della P.A.
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