Attendono il pagamento degli stipendi da due mesi i circa 140 lavoratori che l’agenzia di somministrazione del lavoro Tempor ha fornito a Kyma Ambiente, nel caldo periodo dell’emergenza sanitaria Covid, perché fossero impiegati nelle attività di igiene urbana. Si tratta di precari con 30, 18 e 12 mesi di contratto, la cui scadenza è ormai prossima. Nulla è dato sapere circa una possibile stabilizzazione degli stessi. Si tratta di una vertenza che corre in parallelo rispetto a quelle Sanitaservice ed Amat. In questo caso, come negli altri due, lavoratori vengono utilizzati per garantire operazioni che sono ancora più importanti in momenti come quello vissuto a causa della pandemia, e poi vengono messi da parte non appena l’allarme rientra. Sono gli operatori che hanno consentito di mantenere livelli igienico – sanitari indispensabili in città. Non è corretto concepire il lavoratore usa e getta, va al contrario valorizzata la forza lavoro e premiata soprattutto, dal punto di vista umano, la dedizione mostrata da coloro che non hanno esitato ad accettare di lavorare, pur rischiando la salute e la vita, e con contratti a tempo determinato. Sollecitiamo Kyma Ambiente affinché dia risposte in merito, riconoscendo ai precari in questione il diritto ad avere una stabilità lavorativa. Questo ci aspettiamo, soprattutto alla luce del fatto che Kyma Ambiente è una partecipata del Comune e che quindi il pubblico dovrebbe dare soluzioni al problema del lavoro instabile e non, come sta accadendo spesso, generare ulteriori sacche di precariato.
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