La Giove Srl non ha ancora versato ai dipendenti le mensilità di dicembre, gennaio e febbraio ed è finanche arrivata a minacciare la decurtazione delle giornate in cui i lavoratori, ormai stremati, hanno aderito alle manifestazioni organizzate al fine di richiamare la stessa alle sue responsabilità. Inaccettabili le scuse dell’azienda che scarica il rischio, tipico dell’attività imprenditoriale, sull’anello debole della catena, cioè sui dipendenti, asserendo che fino a quando non arriva il pagamento da Arcelor Mittal, non sarà in grado di onorare gli stipendi. La Giove Srl in passato è arrivata addirittura ad “invitare” i lavoratori a spostarsi e ad inscenare altrove le proprie manifestazioni di protesta per evitare un danno all’immagine dell’azienda, alla quale sono affidati interventi di manutenzione all’interno della fabbrica e che conta circa 60 unità lavorative.
Da qui la decisione di organizzare il presidio di oggi, indetto da Usb, insieme alla Fim e alla Uilm, dove è giusto manifestare e quindi proprio davanti ai cancelli della Giove Srl nella zona industriale di Statte.
Rimaniamo intanto in attesa di risposte da parte del Prefetto di Taranto sulla cabina di regia.
Il presidio si svolge nel pieno rispetto delle misure previste al fine di evitare il contagio da Covid -19
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