È stato condannato a 6 anni di reclusione Michele Falotico, uno degli otto giovani accusati di aver partecipato allo stupro di due minorenni inglesi avvenuto a settembre 2020 in una villa di Pisticci. È stato il giudice del Tribunale di Matera, Roberto Scilitani a emettere la sentenza per l’unico imputato che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. Nel verdetto, oltre alla pena, il magistrato ha stabilito che il risarcimento nei confronti delle vittime sarà quantificato in un separato giudizio civile, ma intanto Falotico dovrà versare una provvisionale di 20mila euro a una delle vittime che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Giuseppe Rago.
Per gli altri sette imputati è invece in corso il processo di primo grado dinanzi al Tribunale di Matera. Si tratta di Alessandro Zuccaro, Giuseppe Gargano e Alberto Lopatriello, Michele Leone, Egidio Antonio Andriulli e Rocco Lionetti. I primi quattro furono arrestati dalla Squadra mobile poco dopo i fatti, mentre gli altri tre furono presi qualche tempo dopo, quando – grazie alle intercettazioni raccolte dagli investigatori – fu possibile ricostruire l’esatta composizione del branco autore delle violenze.
Determinanti le conversazioni intercettate dai poliziotti (guidati allora dal vicequestore Luigi Vessio) la mattina dell’11 settembre 2020. Alcuni dei ragazzi erano nel commissariato di Pisticci, ma divisi in due stanze separate. «Pur sospettando che i loro discorsi potessero essere monitorati dai poliziotti – scrisse il gip Angelo Onorati nell’ordinanza che li portò in carcere – hanno comunque cercato di concordare una versione dei fatti da offrire agli investigatori» e «così hanno ammesso la loro presenza sul luogo e nel momento della consumazione degli atti sessuali». Per gli inquirenti, la loro strategia era raccontare che le due ragazzine erano consenzienti. In una delle due stanze, infatti, Giuseppe Gargano dice ai suoi amici: «Noi non abbiamo fatto nulla quando andiamo davanti al giudice è la verità sono state loro che ci hanno abbassato i pantaloni». I ragazzi, erano inoltre consapevoli che gli investigatori erano in possesso delle immagini di video sorveglianza: «Devi dire che erano consenzienti quelle tr… quella sega anche le telecamere gli ha dato».
Secondo il gip Onorati, quella violenza era di «estrema gravità, brutalità ed efferatezza» commessa «mediante modalità subdole» perché avrebbero fatto assumere alle vittime sostanze alcoliche e stupefacenti «per stordirle a attirarle con l’inganno in un luogo buio ed appartato». Segnali che secondo il gip Onorati sono «frutto di una collaudata preparazione e pianificazione, replicabile agevolmente con le stesse modalità operative nei confronti di altre donne inermi».
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