La decisione arriva il giorno successivo all’udienza in chiusura del primo grado del processo che ha portato al reintegro di Riccardo Cristello, all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. Il lavoratore è stato difeso dall’Avv Mario Soggia.
Il fatto: Riccardo Cristello lo scorso 24 marzo ha condiviso sulla sua pagina Facebook uno screenshot con riferimento alla fiction “Svegliati Amore Mio” interpretata da Sabrina Ferilli ed ispirata ad una storia realmente accaduta all’inizio degli anni 2000, in cui il protagonista è un bambino che si ammala a causa dell’inquinamento da fonte industriale in una città di fantasia. A questo post ha fatto seguito il licenziamento di Riccardo Cristello da parte dell’azienda che ha ritenuto offensive le espressioni utilizzate. In particolare l’azienda aveva attribuito al lavoratore la volontà di ledere l’immagine dell’attuale gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Il lavoratore si e’ rivolto al sindacato Usb, che ha deciso di prendere le sue difese nella convinzione che dietro il licenziamento ci fosse un esplicito invito ad evitare di manifestare il proprio pensiero in tutte le ipotesi di coinvolgimento, anche solo implicito all’attuale gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto. Oggi la sentenza che conferma per la seconda volta che il licenziamento di Cristello è illegittimo. La decisione del giudice poggia sulla ricostruzione della vicenda, cosi’ come prospettata dalla difesa del lavoratore, che ha escluso ogni riferimento e riferibilità del pensiero espresso dal Cristello ad Acciaierie d’Italia spa gia’ Arcelor Mittal spa. La fase sommaria del processo si era conclusa positivamente per il lavoratore, nello scorso mese di luglio, ma l’acciaieria si e’ opposta all’ordinanza chiedendo al giudice un riesame della propria decisione, cosi’ come previsto dal cd. rito Fornero. Ieri in aula i legali dell’azienda, nel riproporre la propria interpretazione del pensiero di Cristello, hanno insistito per l’ammissione di prove testimoniali volte a suffragare l’opposizione, ma il giudice non ha ritenuto di doverle ammettere, riservando la decisione.
Oggi la sentenza che chiude il primo grado. La logica motivazionale del dottor Giovanni De Palma ripercorre l’intera vicenda e, con riferimento ai motivi di impugnazione della multinazionale ha precisato che “…sulla scorta di quanto meglio argomentato all’esito della fase sommaria, è, in conclusione, da escludere che la coniugazione al presente delle voci verbali impiegate nel post valga ad attualizzare la vicenda storica in esso specificatamente richiamata, con il corollario che non vi è modo di riferire le relative espressioni offensive (anche) alle attuali proprietà dello stabilimento siderurgico di Taranto, intervenute successivamente allo svolgersi di detta vicenda storica. In assenza di allegazioni utili a suggerire una diversa ricostruzione fattuale o di ulteriori argomentazioni critiche che possano eventualmente condurre ad una diversa valutazione della presente vicenda litigiosa, non possono, dunque, che essere confermate le considerazioni a fondamento dell’ordinanza impugnata, che sono, pertanto, qui da intendere integralmente richiamate e condivise”.
Franco Rizzo, coordinatore provinciale Usb Taranto: “La sentenza è una conferma per le nostre aspettative ed è una doppia vittoria nei confronti di chi pensa di poter utilizzare il licenziamento in maniera del tutto arbitraria e strumentale, magari al fine di intimorire e creare sempre più un clima di tensione all’interno della fabbrica. Riccardo Cristello, tornato a lavoro la scorsa estate, ha oggi un motivo in più per proseguire serenamente la propria attività lavorativa”.
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