Nell’ambito di una specifica campagna di controlli, finalizzata al contrasto del traffico illecito e utilizzo illecito di prodotti fitosanitari in agricoltura, militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestale di Taranto e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità Carabinieri di Taranto, hanno ispezionato due aziende della provincia ionica che commerciano prodotti fitosanitari, situate nei comuni di Castellaneta e Massafra.
Tale campagna si inserisce nell’ambito dell’operazione Europol – Empact OAP 2023 in cui l’Arma dei Carabinieri riveste il ruolo di Driver e di partecipante dell’O.A. (Azione Operativa) n. 2.3 “Phitosanitary”.
I controlli si sono concentrati sulle fasi di stoccaggio e di vendita dei prodotti fitosanitari. Particolare attenzione è stata prestata alle abilitazioni necessarie, sia di venditori che di acquirenti, alla documentazione richiesta per legge nonché all’adeguatezza dei locali utilizzati come magazzini.
In entrambe le aziende sono state riscontrate irregolarità sulla tenuta dei registri di carico e scarico dei prodotti. Infatti, attraverso la verifica sulle quantità dei vari fitofarmaci detenuti nei depositi, si accertavano numerose incongruenze in merito ai quantitativi dichiarati sui rispettivi registri. Pertanto, sono state elevate sanzioni amministrative, per la violazione dell’art. 10 comma 2 del D.Lgs. n. 150/2012 (Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi) che prescrive “di registrare i prodotti venduti con il riferimento al numero o codice dell’abilitazione”, per un importo complessivo di 6.666 euro.
Inoltre, nella ditta operante a Castellaneta, sia all’interno del magazzino aziendale sia all’esterno dello stesso, i militari individuavano numerose scatole dello stesso prodotto fitosanitario, ormai scaduto da qualche anno. Tale merce, avendo superato la data di validità, è classificata come rifiuto speciale pericoloso e, nella fattispecie, stoccare un rifiuto non rispettando i termini previsti dal “deposito temporaneo prima della raccolta” stabiliti dal Testo Unico dell’Ambiente (art. 185 bis del D. Lgs. n. 152/2006) costituisce il reato di deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, punito con la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Di conseguenza, fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, è stata deferita alla Procura di Taranto la titolare dell’attività e sono stati sequestrati 3.629 kg di prodotti fitosanitari scaduti, che, qualora venduti, avrebbero prodotto un incasso stimabile in circa 320.000 euro.
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