Amor, ch’a nullo amato amar perdona, l’inesorabile fatalità di Eros, che quando colpisce non lascia scampo, neppure via web. Quando l’innamoramento via social si rivela essere un miraggio, pronto a svanire con il bonifico. È la storia di un relazione tarocca in chat, con finale a sorpresa vissuta da un professionista barese, esperto di bilanci, contabilità e dichiarazione dei redditi ma non di truffe online, ferito nei sentimenti e nell’amor proprio ma non nel portafogli che è riuscito a fermare in tempo utile la pratica per l’apertura di un bonifico a favore di quella che credeva poter diventare l’anima gemella e che in realtà si è rivelata essere un fake. La liaison era iniziata con una richiesta di amicizia su Facebook. Una donna di bell’aspetto. Nessuna conoscenza in comune e nessuna familiarità con la foto di quel profilo. È iniziata così, una chiacchiera dopo l’altra, un like dopo l’altro.
Il rapporto virtuale, a distanza raggiunge dopo qualche tempo una certa intimità. Andare a dormire con la buonanotte, svegliarsi con il buongiorno diventa un rituale. Poi arrivano i problemi, la richiesta di aiuto economico che lui non lui sa negare. Il dubbio che quella donna conosciuta in rete e con la quale lui credeva di aver allacciato una solida relazione a distanza (ma che prima o poi avrebbe portato dal virtuale al reale), potesse essere una truffatrice (o un truffatore) lo assale quando, navigando senza meta lungo le rotte dei social, si imbatte casualmente nella foto di lei a correndo di un’inserzione pubblicitaria. La coincidenza inizialmente lo diverte, poi il professionista barese pensa che la sua «amica» di chat non gli aveva mai detto di aver prestato la propria immagine ad una campagna promozionale. A quel punto calcola che le probabilità di essere caduto in un tranello sono molto alte. La conferma a quei cattivi pensieri arriva quando la chat con la fidanzata virtuale rimane muta. Niente risposte ai messaggi, niente più like, niente faccine, niente smile. Tutto svanisce nel nulla. Con il cuore spezzato, prima di sprofondare nella vergogna l’uomo blocca il bonifico di 1000 euro in favore di quella entità virtuale, bonifico che aveva avviato ma non completato. Quel denaro sarebbe servito, così almeno lei aveva raccontato, per sostenere delle spese sanitarie urgenti. Tempo poche settimane e avrebbe restituito il prestito. L’inganno non è riuscito e l’ingannato non ha denunciato, perché ammettere prima di tutto a se stessi di essere stato preso per il naso da un fake non è stato facile. Un passaggio emotivo difficile per chiunque, che si aggiunge alla vergogna di dover poi confidare a qualcun altro, che può essere un amico (giornalista), lo scampato pericolo. Quella delle estorsioni romantiche è la quarta industria del web. In crescita dopo l’isolamento forzato da pandemia. Il truffatore (la truffatrice) studia in modo rigoroso l’approccio alle vittime e i metodi di persuasione. Sottrae soldi e ancor più autostima. Nel corso del 2021 le «romance scan» sono cresciute del 118% rispetto all’anno precedente. E le somme sottratte in questi dodici mesi hanno toccato quota 4.500.000 euro. La Polizia postale e delle comunicazioni svolge quotidianamente un’attività di monitoraggio degli spazi web, in particolare delle piattaforme social, finalizzata alla prevenzione e al contrasto di condotte penalmente rilevanti.
PIÙ COMMENTATI