GINOSA-LATERZA-BARCELLONA – Un ragazzo d’acciaio. Sorriso largo, occhi grandi, idee chiare e cuore tenero, Roberto Corlianò ha conservato tutta la spontaneità dei suoi 35 anni. Eppure, studiando e lavorando duro, da sempre, fin dai tempi del liceo scientifico, al Vico di Laterza, è già diventato un uomo di successo. Punta di diamante del team della Puma International nella filiale di Spagna e Portogallo si occupa del
merchandising delle collezioni sportive con particolare riguardo al calcio e all’abbigliamento di performance. .
Le sue giornate scorrono veloci sulle ramblas di Barcellona al ritmo soffuso, ma deciso “viva la vida”, il successo internazionale in chiave pop-rock dei “Coldplay”, laddove le sfide si accettano e si vincono per la gioia di farle e per confrontarsi con sé stessi, sapendo che il talento si nutre con la fatica, con lo studio, con la conoscenza. L’eccellenza nonostante la crisi e i molti raccomandati pagherà sempre. Roberto non rinnega le proprie origini Salentine e Greche, il figlio della dottoressa Helene Kontostanou e del dottor Silvio Corlianò, trapiantati con successo a Ginosa, ha fatto di questo mix di culture e volontà, la sua carta vincente. Assapora la solarità spagnola ma dell’Italia gli manca soprattutto il cibo. Col tempo, al suo italiano fluente, venato di grecità, sfugge qualche simpatica espressione spagnola. Qui ha imparato ad apprezzare l’ordine e la sicurezza, il rispetto delle regole e dei valori. Ma quando parla di Ginosa i suoi occhi luccicano ancora. È partito dal Sud, ma guarda al mondo, affrontando ogni giorno con la stessa grinta e voglia di mettersi in gioco.
Dottor Corlianò, a 35 anni, è già responsabile della Puma per tutto il Sud Europa. È manager dei Manager Come ha raggiunto questo prestigioso traguardo?
È un traguardo raggiunto con tenacia e passione. A poche settimane dalla fine del Master, in economia aziendale, avevo ben chiaro quale poteva essere il mio ambiente di lavoro ideale, il settore che desideravo. Volevo entrare nel mondo del Marketing e Product Management, mi ha sempre stimolato la gestione dal punto di vista Business del prodotto. Avendo già chiaro il mio possibile campo d’azione sono stato abbastanza deciso nel selezionare le possibili offerte di lavoro. In Puma ho avuto la possibilità di crescere e mettere in pratica quanto appreso durante gli studi in Italia e all’Estero e di dimostrare la mia professionalità e dinamicità.
Ricorda il giorno del primo colloquio?
Certamente! Non ci speravo tanto. La maggior parte dei 490 candidati disponeva di Master, diverse lingue parlate e qualche anno di esperienza di lavoro alle spalle. Era a dir poco un sogno per me. Fin dal primo contatto con l’azienda ho capito che era il posto ideale, c’erano persone attive, positive, dinamiche, disponibili. Era il luogo giusto esprimere le mie idee, il mio carattere e la mia voglia di fare. Ho cominciato a crederci per davvero durante la seconda e terza fase, quando facendo colloqui con i vari manager mi sono sentito a mio agio; ho dimostrato che realmente quel posto di lavoro sarebbe stato ciò che avrebbe espresso al meglio la mia personalità e capacità.
Si sente un cervello in fuga?
Mi sento più un giovane con le idee chiare, che finiti gli studi, con la valigia piena di tanta volontà, cerca di crearsi delle opportunità.
Lei ha doppie radici, padre salentino, madre greca. L’incontro di queste due culture, come l’hanno aiutata nella sua crescita umana e professionale?
Le mie doppie radici hanno influito tantissimo. Fin da piccolo parlavo anche la lingua Greca ed i numerosi viaggi hanno incrementato la mia forte voglia di apprendere dalle differenti culture. Il Salento e la Puglia, con la vivacità che le contraddistingue e la Grecia, fenomenale incontro tra classico e moderno, sono state il perfetto mix che ha favorito la mia crescita umana e professionale.
Qual è il ricordo più vivo che ha di Ginosa? Come vive il legame con il suo paese?
Ginosa, una infinità di ricordi d’infanzia.
Dalla formazione scolastica ai momenti di ritrovo con gli amici. Ricordo ancora quando alternavo momenti di studio con ore passate a giocare per strada. Sensazioni di spensieratezza, di gioia e di tranquillità che riaffiorano ogni qualvolta rientro a casa.
Può descriverci una sua giornata tipo?
La mia giornata comincia abbastanza presto, 6.30 della mattina in piedi per un buon caffè, pronto per affrontare la mattinata. Lette alcune notizie on-line, apro qualche mail ricevuta il giorno precedente così da avere già chiari durante il tragitto casa-ufficio, gli obiettivi della giornata e le priorità da assegnare alle innumerevoli attività da svolgere.
Breve paura pranzo, rientro in ufficio per qualche meeting o revisioni di attività. Se possibile cerco di anticipare il lavoro dei giorni successivi. Rientrato a casa attorno alle 19-20:00 preparo la cena per poi rilassarmi con qualche film in tv. Il mio preferito è “Bronx”, con Robert de Niro. La storia di un ragazzo che cresce, diviso tra bene e male, tra i valori sani del padre e le seduzioni di un gangster. Alla fine sceglierà la via giusta.
A poco più di trenta anni, è già manager della Puma e responsabile del sud Europa Dove vuole arrivare?
Non saprei dire con precisione dove, sicuramente so come ci arriverò. Continuerò con passione e professionalità a lavorare facendo sempre ciò che più mi soddisfa. Voglio vivere la mia vita creandomi delle opportunità che possano realizzare i miei desideri.
Spesso emigrare è l’unica alternativa alla disoccupazione e mancanza di prospettive. Quale è il primo consiglio che darebbe ad un giovane?
Il consiglio migliore è quello di essere sempre se stessi e di uscire dalla propria zona di confort. Non bisogna mai aver paura del cambiamento, Questa, ci credo e posso dimostrarlo, è l’unica via per il miglioramento.
Come concilia lavoro e vita privata? Quanto le è costato arrivare dove è ora?
È difficile conciliare entrambe le cose durante la settimana. Solitamente dedico il week-end a sport, amici, viaggi. Cerco di svagarmi e rilassarmi così da essere pronto ad affrontare con carica gli impegni della settimana successiva. Arrivare dove sono ora l’ho ottenuto con tanto sacrificio e dedizione. Ovviamente mi mancano soprattutto la mia famiglia e le mie terre.
Ha un suo segreto per vivere meglio?
Il mio segreto per vivere meglio è affrontare ogni giorno al massimo. Lottare per ciò che si crede e si desidera senza mai perdere la speranza.
Se un giorno dovesse tornare, su cosa e come investirebbe al Sud?
Investirei sulla valorizzazione e sviluppo delle attività e risorse già presenti sul territorio quali agricoltura, turismo e relative infrastrutture necessarie. Vedo anche indispensabile un miglioramento dell’istruzione volta all’internazionalizzazione delle scuole e Università. Ma soprattutto investirei sulle persone; credo ci siano tanti giovani validi che per un motivo o per l’altro non riescono ad emergere. Sono le risorse umane, con le loro idee e capacità, quelle su cui puntare per un futuro migliore.
Nel 2019 c’è stato un grande evento nella vita del dottor Roberto Corlianò: si è sposato in Grecia con Lina, la sua ragazza di sempre. Una storia nata sul mare di Corfù, Da dove viene anche la mamma di Roberto, la dottoressa Kontostanou.
Italia e Grecia, ancora due mondi che si uniscono. Le radici che si intrecciano e si ritrovano.
Adesso anche Roberto combatte con la pandemia. Barcellona è un focolaio di quella Spagna che sta pagando insieme all’Italia uno dei prezzi più alti tra i Paesi d’Europa. Ma lui ogni mattina va regolarmente a lavorare, l’economia non si può fermare. E Roberto non intendo darla vinta al Virus. Dopo il covid ci sarà un nuovo rinascimento europeo. Che punta sui giovani talenti, competenti e non rampanti. Talenti come Roberto Corlianó.
Michele Pacciana
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