GINOSA-LATERZA – una nuova macchina ad ultrasuoni, brevettata a Bari dal professor Riccardo Amirante e dalla professoressa Maria Lisa Clodoveo, sta già rivoluzionando la pratica nei frantoi. Il nuovo impianto, altamente innovativo, con un meccanismo basato sugli ultrasuoni migliora di molto la qualità della pasta franta di olive, abbattendo il gap tra oli di massa e oli alta qualità.
Di tutto questo e delle prospettive del mercato, dell’olio pugliese e non solo, si è discusso in un convegno organizzato sulla piattaforma zoom dal Rotary Club Ginosa Laterza, con ospiti da tutta Italia. «Bisogna inaugurare una nuova cultura dell’olio, con un percorso che lo promuova come si fatto per il vino di Puglia – ha sottolineato la professoressa Clodoveo – si deve arrivare al consumo di un olio di qualità, che conservi le proprie caratteristiche nutritive ed organolettiche. Berreste un vino è una bottiglia precedentemente aperta da altri?»
Occorre un deciso cambio di rotta. Si tratta di un lungo processo culturale che dobbiamo pur cominciare. Come ha sottolineato il governatore del distretto Rotary 21/20, Giuseppe Seracca Guerrieri, la frammentazione delle piccole imprese non porta da nessuna parte. Serve un consorzio dell’olio che ne valorizzi la qualità ed affronti anche i problemi legati ai marchi e alle importazioni.
«Che parta da Ginosa e Laterza la riscossa dell’olio extravergine di oliva, prodotto principe della nostra agricoltura? » Sì chiesto il presidente del Rotary Club Ginosa-Laterza Francesco Giannico.
Il convegno del Rotary ha posto le basiper un nuovo approccio, tra tradizione, qualità e innovazione. (mip)
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