
Maggio è il mese mariano per eccellenza. La religiosità Popolare si risveglia anche in Puglia grazie alle commemorazioni legate alla festa di San Nicola a Bari e alla festa di San Cataldo a Taranto. Le reliquie del Santo irlandese, patrono della città Ionica, sono state trasportate a Martina Franca per un pellegrinaggio devozionale.
Le reliquie di San Cataldo hanno fatto visita alla Vicaria di Martina Franca. È stato un pellegrinaggio che ha toccato diverse tappe, a cominciare giovedì sera con l’arrivo nella parrocchia Regina Mundi per la lunga veglia notturna tenuta da Don Martino Mastrovito. Venerdì una giornata intera alla chiesa della Santa Famiglia, con la celebrazione delle ore 19 a conclusione della visita, mentre ieri mattina il passaggio tra i malati dell’ospedale di Martina Franca.
Ieri pomeriggio, invece, l’arrivo della statua di argento di San Cataldo, giunta in piazza d’Angiò per essere trasportata a bordo di un carro alla chiesa della Madonna del Carmine e da lì ha raggiunto a piedi la Basilica di San Martino per la celebrazione liturgica presieduta da Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto. Al termine la statua in processione è stata trasferita in piazza XX settembre per fare rientro a Taranto nella Cattedrale di San Cataldo.
«È un avvenimento storico quello che abbiamo vissuto nella nostra città di Martina Franca», ha detto il Vicario Foraneo Mons. Pasquale Morelli. «Un evento importante nel cammino di sinodalità, a cui anche Papa Francesco ci ha chiamati e che ha voluto per la Chiesa, per un “camminare insieme tra pastori e popolo di Dio”. Un’attenzione particolare per le periferie», ha sottolineato don Pasquale Morelli. «Si è voluto che le reliquie di San Cataldo fossero presenti nelle periferie della nostra Diocesi, al di fuori della città di Taranto per essere un momento di fede rinnovata per la nostra città di Martina Franca».
L’8 maggio, dopo la liturgia della Parola nella Basilica cattedrale dedicata al santo, il suo simulacro verrà affidato dall’arcivescovo al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Poi la processione per mare, con la statua del santo posta sulla nave Cheradi della Marina Militare. L’imbarco da molo sant’Eligio è quello classico, lo sbarco invece sarà “insolito”, al Castello Aragonese.
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