L’individuazione di alcuni comuni dell’area ionica come siti idonei allo stoccaggio delle scorie nucleari trova la ferma opposizione della Provincia di Taranto.
«Non si tratta di una posizione preconcetta – le parole del presidente dell’ente, Giovanni Gugliotti –, ma di un esercizio di equità rispetto al sacrificio cui è stata chiamata la nostra terra per decenni. Nei comuni indicati nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee elaborata da Sogin non vivono cittadini retrogradi e sordi al progresso, c’è solo gente stanca di dover subire sempre le conseguenze di scelte prese altrove, senza poter mai godere dei presunti vantaggi di quelle scelte. A noi amministratori, ogni giorno chiamati a fare i conti con questa frustrazione, non basta più la ragion di Stato come giustificazione: l’abuso compiuto con la grande industria ha saturato qualsiasi disponibilità».
Per l’inquilino di via Anfiteatro, impegnato direttamente nella complicata vertenza dell’ex Ilva, si tratta quindi di un ulteriore colpo alla prospettiva che il territorio si sta dando, con la diversificazione produttiva e la programmazione di grandi investimenti.
«Dal Governo, che ha deciso di pianificare interventi importanti nella provincia di Taranto – ha aggiunto il sindaco di Castellaneta –, ci aspetteremmo che fosse conseguente: come può conciliarsi la narrazione di un territorio votato all’innovazione e alla filosofia “green”, con una decisione che lo derubrica a banale discarica nucleare? Noi non abbiamo gli strumenti per decifrare l’incoerenza di questa vicenda, i cittadini ancora meno. Per questo non arretreremo di un passo rispetto alla necessità di rivedere questa decisione, perché il diritto dei cittadini a vivere in un luogo finalmente libero dal peso del sacrificio ambientale è l’unica opzione praticabile».
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