
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo decreto legge: nel provvedimento si prevede che la zona gialla sia abolita fino al 30 aprile ma sono previste possibile deroghe, che passano comunque dal Cdm, in caso di dati paricolarmente positivi per una zona in relazione ai contagi e al numero dei vaccinati.
LE MISURE
Subito dopo Pasqua, il governo valuterà eventuali riaperture di attività, tenendo conto del piano vaccinale e dell’andamento dei contagi da coronavirus.
Il provvedimento contiene anche lo scudo penale per i vaccinatori, l’obbligo di vaccino per il personale sanitario e le regole per i concorsi pubblici.
Si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese, e i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza.
Fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso.
Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.
Avranno l’obbligo di vaccinarsi “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali.
Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”.
Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.
Durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021 la sospensione dei sanitari no vax.
Nel decreto ci sarà anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
Si potranno fare i concorsi a patto che si svolgano su base regionale e provinciale, evitando dunque lo spostamento dei candidati da una regione all’altra, e, dove possibile “in spazi aperti”. “Dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni”.
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