Il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce respinge il ricorso di Arcelor Mittal avverso l’ordinanza sindacale del primo cittadino di Taranto , Rinaldo Melucci , del 27 febbraio del 2020. Secondo la sentenza del Tar l’azienda dovrà, entro 60 giorni dalla pubblicazione, chiudere l’area a caldo dello stabilimento siderurgico tarantino, che rappresenta un pericolo serio per la salute dei cittadini.
Arcelor Mittal, com’era prevedibile, ha già annunciato che farà appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar.
Queste le dichiarazioni a caldo di Nicola Oddati, coordinatore dell’iniziativa politica nella segreteria nazionale del Partito Democratico: “Questa sentenza dimostra quanto siano fondate le preoccupazioni delle Istituzioni locali e di tanta parte della città sui rischi per la salute dei cittadini derivanti dalla produzione a caldo. Questa situazione ripropone l’esigenza di dare l’assoluta priorità all’avvio del processo di decarbonizzazione dell’ex – Ilva.
Se si tratta di un Governo ambientalista e se la transizione ecologica assume un valore e un impegno assoluto, l’acciaieria di Taranto ne è il paradigma. È utile che il nuovo Presidente del Consiglio incontri al più presto il Sindaco e il Presidente della Regione e istituisca il tavolo per l’accordo di programma”.
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