Dopo il tentato omicidio di sabato 1 ottobre, quando è stato accoltellato un tunisino (quattro i giovani fermati), intensificati i controlli all’interno della Villa Peripato di Taranto (era anche ora).
Presenza più costante di Polizia e Carabinieri impegnati a monitorare con una certa frequenza il parco verde del centro città, ma è stato raddoppiato anche il numero di vigilanti che si occupano del servizio di sorveglianza (uno per ingresso). In determinate fasce orarie (soprattutto quelle pomeridiane) la Villa Peripato è frequentata da gruppi di giovani e giovanissimi in cerca di svago (forse troppo) oltre che da parecchi stranieri (uomini e donne di diverse età e nazionalità) e serve quindi alzare il livello di attenzione per evitare che si verifichino episodi spiacevoli o violenti come quello della scorsa settimana (per poco non c’è scappato il morto). Un campanello d’allarme che non ha lasciato indifferenti le forze dell’ordine, intente a garantire sicurezza e serenità a chi porta i bimbi a divertirsi in Villa nella sempre popolata area giochi, agli anziani che amano godersi un po’ di quiete, magari leggendo un libro o un giornale, ma pure ai tanti runner che attraversano quotidianamente i viali alberati, non solo alle prime ore della mattina. La Villa Peripato non deve trasformarsi in un luogo pericoloso e invivibile in cui si ha paura di entrare, a patto però che non venga trascurata come accaduto per lungo tempo. Lo confermano anche i ripetuti atti vandalici compiuti non solo durante le ore notturne.
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