Siamo soddisfatti della notizia giunta in nottata relativamente alla soppressione dell’art 21 del decreto Milleproroghe. Questo grazie al voto di tutte le forze politiche tranne Lega Nord e Fratelli d’Italia. Di fatto i 575 milioni di euro, provenienti dai beni sequestrati alla famiglia Riva, tornano ad essere disponibili per gli interventi di bonifica del territorio nelle zone più compromesse dall’inquinamento industriale, esterne alla fabbrica.
Ora è opportuno che le risorse libere, dunque ancora non vincolate, vengano sfruttate per i lavoratori. Ci domandiamo intanto come mai, se vengono messi a disposizione importanti fondi comunitari per decarbonizzare, si cerca di individuare un altro modo per reperire somme? Forse perché per ottenere finanziamenti comunitari, sono indispensabili progetti seri e credibili? E dunque perché al momento non c’è alcun progetto reale in questa direzione?
Nonostante, come ha evidenziato il Sole24 ore, il mercato dell’acciaio sia quintuplicato, Acciaierie d’Italia tiene gli impianti fermi (senza alcun investimento nella manutenzione), i lavoratori in cassa integrazione, con riflessi negativi gravi sulle famiglie, e continua a pagare le aziende dell’appalto con grandissimo ritardo. Perchè?
Andrebbe forse chiesto a Franco Bernabè un resoconto, a quasi un anno dall’ingresso dello Stato nella gestione dell’acciaieria, come andrebbe fatto un bilancio sull’operato dell’ad Lucia Morselli e quindi sulla gestione della stessa fabbrica, da quando è subentrata la multinazionale franco -indiana Arcelor Mittal.
Al netto di tutto ciò, ringraziamo coloro che non hanno esitato ad essere al nostro fianco sin dai primi giorni di gennaio, e a condividere la posizione nettamente contraria rispetto ai tentativi di depredare ancora una volta il territorio jonico. Questo è stato un esempio di buona politica che si unisce al di là della bandiera di appartenenza, unicamente per il bene pubblico. Un ringraziamento particolarmente sentito va agli ex Ilva in AS che sono stati presenti e compatti nel manifestare per se stessi e per il territorio.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto
In allegato foto
Ufficio Stampa USB Taranto
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