TARANTO – Cifre in controtendenza per l’aggiudicazione dei simboli più ambiti delle processioni della Settimana Santa tarantina nelle tradizionali «gare» della Domenica delle palme. In quella del Giovedì Santo spicca l’offerta al ribasso per le sdànghe (le travi in legno che servono a sorreggere la statua) dell’Addolorata. Una sola chiamata da parte del «banditore» con aggiudicazione a 30mila euro. Non c’è stata gara, come accadde invece nel 2019, quando si contesero il simulacro due squadre di confratelli e alla fine fu offerta la cifra record di 110mila euro (56mila euro nel 2018). Quest’anno a fare quell’unica chiamata per conto della squadra di portatori (4 sdànghe e 4 forcelle) è stato Saverio Musciacchio, papà di Federico, il bambino affetto da Sma (acronimo di atrofia muscolare spinale) di tipo1, la più grave, che ha potuto ricevere le cure grazie a una straordinaria gara di solidarietà per l’acquisto dello Zolgensma, uno dei farmaci salva-vita più costosi al mondo, da oltre 2 milioni di euro. L’offerta è una forma di ringraziamento all’Addolorata, nei confronti della quale la famiglia Musciacchio (qui nella foto) ha da generazioni una devozione particolare. É una delle storie che la «Gazzetta del Mezzogiorno» racconta con il pocket della Settimana santa, in distribuzione nelle edicole. All’offerta pronunciata dal confratello Saverio Musciacchio non è seguito alcun rilancio. E il prezioso simulacro è stato aggiudicato tra applausi e abbracci.
Per la processione dei Misteri (Venerdì Santo) sono stati offerti invece 70mila euro per la statua di Gesù morto, in netta ascesa rispetto ai 30mila euro del 2019, e 50.100 euro per la statua dell’Addolorata contro i 27mila euro della precedente gara.
I riti tarantini riprendono dopo due anni di stop imposto dall’emergenza sanitaria grazie al via libera della conferenza episcopale pugliese. L’assemblea straordinaria della Confraternita dell’Addolorata per le offerte della processione del Giovedì Santo si è svolta nella chiesa di San Domenico, che ha ospitato per l’occasione anche il priore (Antonello Papalia) e il padre spirituale (don Marco Gerardo) del Carmine. A fare gli onori di casa il commissario arcivescovile della Congrega Maria Santissima Addolorata, Giancarlo Roberti, che ha letto le regole dello statuto e le norme transitorie per il Covid prima di passare la parola al confratello banditore. Il padre spirituale dell’Addolorata, don Emanuele Ferro (che ha poi ricambiato la visita «recandosi» alla gara della Confraternita del Carmine), ha letto un passo del Vangelo sostenendo che «il bene viene solo da Dio e che i buoni cristiani si vedono dai buoni frutti». Quindi, «lo spirito che deve animare gli aggiudicatari dei simboli è quello dell’unione e della condivisione. Bisogna essere degni di tutto quello che ci rende buoni testimoni del Vangelo». Sono stati «due anni difficili – ha aggiunto don Emanuele rivolgendosi ai confratelli – in cui avete atteso con trepidazione in ritorno ai nostri riti e questo è il momento di invocare su di noi il dono della pace».
La tròccola della processione dell’Addolorata è stata aggiudicata per la cifra di 23.100 euro, ovvero 300 in più (22.800 euro) del 2019. C’è stata gara invece per le pesàre, finte pietre portate al collo da due bambini, figli di confratelli, a ricordo di quelle che furono lanciate al Cristo durante la sua Via Crucis: 13mila euro contro i 500 euro del 2019 e gli 11mila euro del 2018.
La Croce dei Misteri è stata aggiudicata per 9mila euro (9.600 euro nel 2019); in leggero rialzo il bastoncino: 8200 euro contro i 6.400 euro del 2019. Senza grossi scostamenti le offerte per gli altri simboli: Prima Croce 6500 euro (7.100 nel 2019); Seconda Croce 5200 euro (7.000 euro nel 2019); Terza Croce 5.700 euro (5.000 euro nel 2019); Prima mazza 2250 euro (2.050 euro nel 2019); Seconda mazza 2400 euro (1.600 euro nel 2019); Terza mazza 2400 euro (1.750 euro nel 2019). Escluse le poste, il totale delle offerte per la Confraternita dell’Addolorata ammonta a 107.750 euro (174.800 nel 2019 e 115.100 euro nel 2018).
L’assemblea straordinaria della Confraternita del Carmine per il pellegrinaggio agli altari della Reposizione e per i simboli della processione dei Misteri, presieduta dal priore Antonello Papalia e dal padre spirituale don Marco Gerardo, si è svolta per la prima volta nella Concattedrale Gran Madre di Dio. Offerta al ribasso solo per la tròccola, 12mila euro, contro i 21mila euro del 2019, mentre il rialzo è generalizzato per gli altri simboli con gare accese per ogni assegnazione che hanno fatto dilatare i tempi. Oltre a Gesù morto e all’Addolorata, cifre in crescita (in alcuni casi triplicati) anche per gli altri simulacri: Crocifisso 38.800 euro (12mila euro nel 2019), Sacra Sindone 36.200 euro (contro i 14.100 del 2019), Ecce Homo 30.100 (10mila euro nel 2019), La Colonna 27mila (13.500 euro nel 2019), La Cascata 25mila (12mila nel 2019), Cristo all’Orto 20mila euro (13.700 euro nel 2019), Croce dei Misteri 13mila euro (10.600 euro nel 2019), Gonfalone 7.600 euro (5.100 euro nel 2019). Per la processione dei Misteri il totale delle offerte è di 329.800 euro, escluse forcelle, poste e pellegrinaggio (169mila nel 2019, 163.700 nel 2018).
Gli introiti serviranno alle congreghe per il bilancio, la manutenzione della cappella cimiteriale, la retribuzione dei complessi bandistici, il restauro dei simulacri e per una serie di opere pie, come il sostentamento della mensa dei poveri, la spesa per le famiglie indigenti, il centro per senza fissa dimora. Come ogni anno non mancheranno le critiche (e spesso anche gli insulti via social) da parte di quanti ritengono spropositati gli importi delle cifre offerte per i simboli, senza peraltro conoscere le rinunce e le privazioni cui si sottopongono tanti confratelli. Ma tutto, anche le polemiche, fa parte della tradizione.
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