TARANTO – Marco ha 32 anni. Marco è una persona con autismo. Le persone con disabilità, sono le più penalizzate e le più sole in questa semi chiusura della seconda ondata del covid-19, che rischia di far piombare la Puglia in zona rossa. Non tanto per l’incidenza del virus – come dice mamma Mariapia – quanto per il rischio di isolamento, che è sempre in agguato. L’impossibilità di uscire perché spesso le persone con disabilità e autismo sono anche immunodepresse. La gestione familiare rimane interamente a carico delle famiglie, che non ce la fanno più, che si sentono abbandonate a loro stesse, con un dolore quotidiano che si fa rabbia e impotenza. Che ti raschia l’anima e rischia di fatti precipitare nella depressione e nel Burnout.
Per una volta tuttavia, dalla Regione Puglia arriva un buon esempio di interazione e di collaborazione tra le famiglie e le istituzioni. Marco e Maria Pia nella scorsa estate, avevano fatto domanda per il progetto regionale Provi, Che prevedeva un contributo mirato, con l’assunzione di una persona che aiutasse Marco a costruire percorsi di Vita indipendente.
La domanda di Marco e Maria Pia è stata accolta. Da oggi, per Marco, il progetto Provi ha il volto, la determinazione e la dolcezza di Giulia, una ragazza che lo aiuta nelle attività quotidiane e cerca con lui, nuove strategie e stimoli per una vita più piena ed intensa. Oggi Giulia sta insegnando a Marco a preparare la pizza.
Domani, ci sarà sicuramente qualcos’altro da fare e da inventare. La vita, è tutta una sorpresa.
«Il progetto Provi è un’ottima cosa – dice alla fine Mariapia, con una punta di amaro in bocca – Ma rischia di rivelarsi una goccia nel mare. Come se la caveranno le famiglie che non possono accedervi? Quale sarà il futuro di mio figlio, quando non ci sarò più?»?
Marco è una persona vitale. Canta, balla, si diverte. Ma le domande di sua mamma meritano una risposta. Il più possibile immediata e concreta.
Michele Pacciana
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