L’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, domenica sera ha benedetto i lavori di restauro della facciata della chiesa di San Domenico. casa dell’Addolorata. Il tempio, per l’occasione, è stato illuminato a cura del «Mysterium Festival».
È stata l’impresa «Icoser» del geometra Francesco Chirico a portare avanti i lavori diretti dalla restauratrice Isabella Piccolo insieme a un gruppo di tecnici composto dagli ingegneri, Stefano Tomassi, Gianfranco e Giorgio Tonti, Carmelo Lippo, dall’architetto Leda Ragusa e dal commercialista Francesco Falcone. I lavori sono stati in parte sostenuti grazie al contributo offerto dalla confraternita Maria SS. Addolorata e San Domenico, guidata dal commissario arcivescovile Giancarlo Roberti, e da alcuni donatori che hanno chiesto di rimanere anonimi.
Un ritorno alle origini reso possibile grazie all’impegno del parroco di San Domenico, don Emanuele Ferro, che ha messo in cantiere anche le ristrutturazioni di altre tre chiese della città vecchia: la basilica cattedrale di San Cataldo, la chiesetta dei Santi Medici e quella di San Giuseppe. Per i tarantini, quindi, la notte del Giovedì Santo non sarà l’occasione per rivedere, dopo due anni di stop, la suggestiva uscita dell’Addolorata, ma anche il momento in cui apprezzare il nuovo volto dell’edificio che custodisce il simulacro della Vergine. Emozionato anche lo stesso arcivescovo. «Nei giorni scorsi sono stato a visitare San Domenico – ha detto alla Gazzetta -, mentre erano in corso i lavori e sono rimasto davvero folgorato dalla bellezza del rosone della chiesa e colpito dal dettaglio dell’agnello pasquale in pietra che è al centro. Sarebbe su tutti libri storia dell’arte se noi avessimo più cura delle nostre cose. È una scultura in pietra nel cuore del rosone che illumina tutta la facciata e evidenzia il mistero pasquale che, in questa chiesa si unisce alla grande devozione alla Madonna. Oggi restituiamo luce e bellezza alla casa dell’Addolorata aspettando la notte del giovedì santo quando la porteremo in processione».
Quest’anno tornano i Riti della settimana santa e Taranto già è in fermento per un evento che in città unisce fede e tradizione.
«È uno dei momenti più intensi di commozione fede, di partecipazione della città. Ripenso alla settimana santa di due anni fa – ha aggiunto l’arcivescovo – quando volsi lo sguardo alla Madonna nel silenzio assoluto affacciato su questa piazza vuota. È un momento che non dimenticherò mai. Quest’anno saremo di nuovo qui e affideremo alla Madre per tutta la notte il nostro cuore. Le affideremo le nostre sofferenze e le chiederemo di vegliare su di noi come solo una mamma sa fare».
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