Un incendio ha danneggiato nelle scorse ore un escavatore che era all’opera sull’altoforno 1 del siderurgico Acciaierie d’Italia, ex Ilva, di Taranto. Non ci sono feriti perché l’operatore del mezzo meccanico è riuscito a mettersi in salvo prima che le fiamme si propagassero. Secondo una prima ricostruzione, pare che un cingolo dell’escavatore sia venuto in contatto col canalone dove scorre la ghisa ad altissima temperatura. Per i sindacati, l’accaduto è “un’ulteriore dimostrazione delle critiche condizioni di sicurezza in cui versa la fabbrica”.
Per Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica Fim Cisl, “l’incidente all’altoforno 1 dimostra quanto il sindacato rimanga inascoltato anche dagli enti ispettivi esterni che, al contrario, dovrebbero ascoltare le organizzazioni sindacali. Quello che è avvenuto all’altoforno 1 poteva essere evitato se si fosse dato seguito ad un comunicato fatto dalle rls di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb il 13 giugno scorso in cui denunciavamo tali anomalie. Non avuto alcuna convocazione da parte dell’azienda, ci siamo poi rivolti allo Spesal dell’Asl di Taranto con denuncia fatta il 20 giugno ma anche qui senza aver avuto purtroppo alcun riscontro”. Nella denuncia del mese scorso le sigle metalmeccaniche, proprio in relazione all’altoforno 1, hanno denunciato “una ingente fuoriuscita di materiale incandescente da una porta vento che ha interessato il piano tubiere e il campo di colata B provocando un notevole incendio che solo l’intervento del personale di altoforno e dei Vigili del fuoco dello stabilimento è stato domato”. In quella sede i sindacati avevano denunciato per l’altoforno 1 – uno dei tre attualmente operativi anche se l’altoforno 2 a breve verrà fermato – “scarsa manutenzione, mancanza di ricambi e materiale che possano garantire la giusta marcia e sicurezza degli impianti”. Questo determina “continue fermate deteriorando le strutture interne ed esterne dell’altoforno”.
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