Arriva dalla scherma il quinto oro dell’Italia ai Giochi Paralimpici estivi Tokyo 2020. Nel fioretto di categoria A, Beatrice Vio conquista il primo gradin del podio battendo, in finale, la cinese Jingjing Zhou con il punteggio di 15-9. Un risultato che permette all’azzurra di bissare il successo ottenuto a Rio nel 2016.
“E’ una medaglia pesante perchè non è solo mia ma di tutte quelle persone che mi hanno aiutata ad arrivare sino a qua – ha commentato Bebe Vio – è stato un anno molto duro per me, Covid a parte. Ad aprile, infatti, ho subito una operazione e ho avuto solo due mesi per preparare questa Paralimpiade”.
“Oggi c’era tanta grinta e tanta cattiveria, avevo voglia di iniziare a tirare, sentire il coach che ti dice cosa fare e cosa non fare – ha aggiunto – sono veramente molto felice per questo risultato”.
Le soddisfazioni, per i nostri colori, sono proseguite con il nuoto, con l’argento di Xenia Francesca Palazzo e il bronzo di Stefano Raimondi.
Il primo podio, in ordine di tempo, è quello di Raimondi. Dopo l’oro nei 100 rana, il veronese si regala e ci regala un’altra medaglia a questi Giochi, questa volta di bronzo. Nei 100 metri stile libero di classe S10, Raimondi nuota in 51.45, terminando alle spalle dell’ucraino Maksim Krypak (50.64) e dell’australiano Rowan Crothers (51.37).
“Sono molto contento per questo bronzo – ha dichiarato Raimondi – durante la gara riuscivo a vedere dove si trovavano i miei avversari e vedendo il brasiliano davanti ho avuto paura di arrivare quarto come nella prima gara”:
“Alla fine sono riuscito a trovare tutte le energie anche se negli ultimi 15 metri non ce la facevo più – ha ammesso il veneto – certo, un pò di rammarico c’è perchè per pochi secondi non ho ottenuto l’argento ma va bene cosi, sono contento di questa medaglia”.
Il secondo podio, per gli azzurri, porta la firma di Xenia Francesca Palazzo nei 200 individuali misti SM8. L’azzurra nuota in 2:47.86, giungendo dietro alla vincitrice della gara, la statunitense Jessica Long (2:41.49). Bronzo alla rappresentante della RPC Mariia Pavlova (2:48.63).
La giornata si è aperta con l’argento e il bronzo, per l’Italia nel triathlon. All’Odaiba Marine Park ci pensano Veronica Yoko Plebani, Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin a regalare le prime soddisfazioni di una giornata che è stata ricca di appuntamenti.
Il primo podio, in ordine di tempo, arriva grazie alla prova di Veronica Yoko Plebani, bronzo nella PTS2 femminile. La lombarda ha fatto registrare il tempo complessivo di 1:15.55, crono che le è valso il terzo gradino del podio. Meglio di lei hanno fatto le statunitensi Allysa Seely (1:14.03) e Halley Danz (1:14.58). Per l’Italia si tratta della quattordicesima medaglia a questi Giochi, per il movimento del paratriathlon la terza della storia dopo le due ottenute a Rio nel 2016.
“Una medaglia che arriva al termine di una preparazione lunga, complicata, con tanti stop dovuti un pò alla mia condizione e un pò alla situazione mondiale – ha commentato Veronica Yoko Plebani – sono contenta perchè ho fatto un percorso sempre in crescita, anche quando mi sono fermata poi sono riuscita a recuperare”.
“Sono felice di aver superato atlete che non ero mai riuscita a battere – ha aggiunto – è stata una gara durissima, dove ho fatto il contrario di quello che mi aspettavo. Nel nuoto pensavo di uscire molto dietro e invece è andata benissimo, mentre nella bici ho un pò faticato e poi ho tenuto botta”.
“Quante volte ho sognato questo rettilineo ha ammesso – tante volte mi son sognato di non sapere esultare e così, quando ho visto la bandiera sono scoppiata. Non so quando realizzerò tutto questo”.
Subito ci hanno pensato Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin ad arricchire il medagliere. Nella PTVI femminile, le azzurre chiudono in 1:11.11, 3.56 di ritardo dalle vincitrici della gara, le spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher (1:07.15). Terzo posto per le francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez (1:11.45).
“L’argento lo abbiamo costruito soprattutto nella frazione di corsa – ha raccontato Anna Barbaro – le altre atlete non hanno resistito al caldo e hanno cominciato a cedere. Charlotte è stata brava a dirmi di gestire la corsa, anche perchè le spagnole erano molto avanti”.
“Anche nel nuoto e nella bici siamo state brave a rimanere agganciate – le ha fatto eco la Bonin – ma la corsa è stata la ciliegina sulla corsa”.
Nuoto
Nei 100 metri stile libero femminili S10, ottavo posto Alessia Scortechini. La nuotatrice romana ferma il tempo sul 1:02.97. L’oro va alla canadese Cavard (58.14), l’argento all’olandese Zijderveld (1:00.23). “Non sono contenta del tempo – ha ammesso a fine gara la Scortechini – purtroppo in partenza sono scivolata e probabilmente questo ha comrpomesso il risultato”.
Nei 150 misti individuali SM4, Efrem Morelli giunge settimo: 2:48.63 il tempo del lombardo. La vittoria è andata all’atleta della RPC Zhdanov (2:21.17), l’argento all’israeliano Dadaon (2:29.48), il bronzo al giapponese Suzuki (2:40.53). “Non mollo e punto a Parigi 2024”, ha promesso Morelli.
Settimo posto anche per Emmanuele Marigliano nei 150 misti individuali SM3: 3:28.43 il tempo del napoletano, in una gara vinta dal messicano Hernandez (2:56.99) davanti agli australiani Kelly (3:02.23) e Patterson (3:05.57).
Ottavo posto per Martina Rabbolini nei 100 dorso S11 con il crono di 1:24.34. Podio tutto cinese con la Cai (1:13.46), la Wang (1:13.71) e la Li (1:16.98).
Scherma Per quanto riguarda gli altri azzurri, si ferma ai piedi del podio la corsa di Matteo Betti nella categoria A. Lo schermidore toscano è stato sconfitto 11-15 dall’atleta della RPC Nikita Nagaev nell’assalto per il bronzo.
Lambertini si è invece fermato ai quarti sempre di categoria A, battuto 14-15 dall’ungherese Osvath. Niente da fare anche per Marco Cima in categoria B, eliminato ai sedicesimi dallo schermidore della RPC Kuzyukov (11-15).
In campo femminile, Andrea Ionela Mogos esce sconfitta dalla sfida dei quarti di categoria A contro l’ucraina Morkvych (5-15), mentre Loredana Trigilia è uscita ai sedicesimi contro la rappresentante della RPC Sycheva (7-15).
Scherma
Si ferma ai piedi del podio la corsa di Matteo Betti nella categoria A. Lo schermidore toscano è stato sconfitto 11-15 dall’atleta della RPC Nikita Nagaev nell’assalto per il bronzo.
Lambertini si è invece fermato ai quarti sempre di categoria A, battuto 14-15 dall’ungherese Osvath. Niente da fare anche per Marco Cima in categoria B, eliminato ai sedicesimi dallo schermidore della RPC Kuzyukov (11-15).
In campo femminile, Andrea Ionela Mogos esce sconfitta dalla sfida dei quarti di categoria A contro l’ucraina Morkvych (5-15), mentre Loredana Trigilia è uscita ai sedicesimi contro la rappresentante della RPC Sycheva (7-15).
Canottaggio
Nel recupero del DOPPIO PR2MIX di canottaggio, Chiara Nardo e Gianfilippo Mirabile con tenacia e senza mai mollare un colpo hanno portato a termine una gara straordinaria. Terzi per tre quarti di gara prima dietro a Brasile e Ucraina, sul finale attaccando l’Ucraina supera in volata il Brasile e si piazza seconda. Un risultato che vale per i due azzurri l’accesso alla finale di domani che assegna le medaglie: 1. Ucraina (Svitlana Bohuslavska, Iaroslav Koiuda) 8.17.99, 2. Italia (Chiara Nardo-SC Padova, Gianfilippo Mirabile-SS Murcarolo) 8.20.98, 3. Brasile (Josiane Dias de Lima, Michel Gomes Pessanha) 8.25.16, 4. Stati Uniti (Laura Goodkind, Russell Gernaat) 8.26.17, 5. Uzbekistan (Feruza Buriboeva, Otabek Kuchkorov) 8.55.42.
Nel recupero del QUATTRO CON PR3MIX, Cristina Scazzosi, Leonardo Bernard, Alessandro Brancato, Elizabeth Muti e Lorena Fuina al timone sono stati protagonisti di una gara superlativa. Dopo aver fatto tre quarti di gara sempre in testa solo sul finale si fanno superare dall’Australia che non ha mai ceduto. L’Ittalia sicura del passaggio lascia scorrere gli australiani e con 1.17 di distacco agguantano la seconda posizione che li fa volare in finale. Grad’Italia anche nell’ammiraglia del canottaggio pararowing. 1. Australia (Alexandra Viney, Nikki Ayers, Thomas Birtwhistle, James Talbot, Renae Domaschenz) 7.06.98, 2. Italia (Cristina Scazzosi-SC Lago d’Orta, Lorenzo Bernard-SC Armida, Alessandro Alfonso Brancato-RYCC Savoia, Greta Elizabeth Muti-SC Olona 1894, Lorena Fuina-SC Moto Guzzi-timoniere) 7.08.15, 3. Brasile (Ana Paula Mandruga de Souza, Diana Cristina Barcelos de Oliveira, Valdeni da Silva junior, Jairo Natanael Frohlich Klug, Jucelino da Silva) 7.15.77, 4. Canada (Bayleigh Hooper, Andrew Todd, Victoria Nolan, Kyle Fredrickson, Laura Court) 7.15.81, 5. Spagna (Josefa Benitez Guzman, Jorge Pineda Matabuena, Enrique Floriano Millan, Veronica Rodriguez Pulido, Estibalit Armendariz Zubillaga) 7.39.64.
Equitazione
Sulle note di “Roma nun fà la stupida stasera (A. Travajoli, P. Garinei, S. Giovannini) e Con Te partirò” (F. Sartori), che hanno accompagnato la sua gara, Sara Morganti in sella a Royal Delight ha fatto registrare il suo personal best score di 79,286% in Team Test nella prova a squadre partita oggi, sabato 28 agosto, all’Equestrian Park di Tokyo 2020 in occasione dei XVI Giochi Paralimpici.
Una gara praticamente perfetta, molto emozionante non solo per la precisione tecnica, ma anche per la scelta delle musiche, che hanno sottolineato con fermezza la presenza dell’Italia nel rettangolo paralimpico di Tokyo.
L’ottima prestazione di Sara arriva dopo che la quarantacinquenne toscana ha messo al collo ieri una medaglia di bronzo storica nell’Individual test. Una prestazione che in sostanza suona la carica per l’Italia Team nella competizione a squadre che si concluderà domani.
“Prima di entrare in campo oggi ero abbastanza serena – ha detto Sara – perchè con Royal abbiamo fatto un campo prova eccezionale. Sono proprio felice e sono contenta di aver fatto il mio personal in Team Test”.
In serata è stata la volta di Francesca Salvadè e Oliver Vitz, che hanno concluso la prova del grado III con la percentuale del 68,794. Torna il sorriso sul volto dell’amazzone azzurra ha eseguito la sua gara accompagnata dalle musiche realizzate da Max Corfini per l’occasione.
Ottimo miglioramento, dunque, dopo la prestazione di ieri e le parole di Francesca in zona mista lo confermano in pieno.
“Oggi è sono riuscita a stare un po’ più tranquilla e sono riuscita a montare un po’ meglio senza particolari errori. Il cavallo è stato bravo; è un po’ intimorito dal campo quindi non era anche oggi molto facile nel contatto rispetto alla norma, ma essendo io più tranquillo gli ho trasmesso calma e quindi davvero meglio”.
Il capo equipe Ferdinando Acerbi si ritiene soddisfatto dell’andamento a metà gara. “Sono felicissimo perché abbiamo puntato sul recupero di una delle nostre veterane e l’obiettivo è stato raggiunto. Vediamo cosa succede domani, ma siamo nel nostro range rispetto alle nazioni Europee”.
Pesistica
Termina al sesto posto l’avventura di Donato Telesca nella categoria -80 kg: l’atleta lucano solleva 193 kg, L’oro lo ha conquistato l’iraniano Roohallah Rostami (234 kg), l’argento il cinese Xiaofei Gu (215), il bronzo l’egiziano Mohamed Elelfat (212).
Tiro con l’arco
Dopo una prima giornata di gare molto promettente, non sono andati secondo le aspettative i primi match individuali del compound maschile. Giampaolo
Cancelli è stato superato da Marcel Pavlik (Svk) 142-139 al termine di un match deciso nelle prime due volée. Lo slovacco si è infatti portato a +3 dopo i primi due parziali, vinti 28-27 e 29-27. L’atleta del Dlf Voghera ha accorciato le distanze nella terza frazione vincendo la volée 29-28, ma il pareggio nella quarta (28-28) e il 29-28 in favore dell’avversario nella quinta non gli hanno permesso di ribaltare il risultato.
Per Matteo Bonacina è invece arrivata la sconfitta con l’atleta di casa Leon Miyamoto (Jpn) per 141-136. In questo caso il match è stato molto equilibrato nei primi due parziali, con l’arciere nipponico avanti dopo le prime 3 frecce 28-27 e la reazione di Bonacina che con un 30-29 aveva pareggiato il conto. Gli ultimi 3 parziali sono però andati tutti in favore del padrone di casa: 28-27, 29-26 e 27-26. Per l’atleta in forza agli Arcieri delle Alpi c’è però la possibilità di rifarsi domani nelle sfide in programma.
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