Alla notizia della messa a morte per impiccagione di tre persone la mattina del 21 dicembre in Giappone, Chiara Sangiorgio, esperta di pena di morte di Amnesty International, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La recente nomina del primo ministro Fumio Kishida avrebbe potuto portare dei progressi sui diritti umani. Ma dopo un’interruzione di due anni, questa decisione segna un’opportunità mancata nell’intraprendere la strada, a lungo attesa, dell’abolizione della pena di morte in Giappone.
Più di 100 paesi nel mondo hanno completamente abolito la pena di morte, e due terzi del totale l’hanno abbandonata nella legge o nella pratica (de facto). Ricorrendo a questa pena crudele e inumana, il Giappone continua a ignorare questa tendenza. È ormai il tempo di stabilire una moratoria su tutte le esecuzioni come primo fondamentale passo”.
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