Si registrano effetti in seguito della missiva inviata da CasaImpresa e da Confesercenti al commissario prefettizio, per richiamare l’attenzione sulla necessità di rivedere gli avvisi di accertamento dei tributi locali notificati ai tarantini, rivelatisi in parte inesatti ed eccessivamente onerosi negli importi, ma anche per chiedere all’ente comunale di intervenire sui tributi locali che mettono sotto pressione famiglie e imprese, già chiamati a fronteggiare i riflessi negativi degli svariati aumenti. Da qui la decisione del dottor Vincenzo Cardellicchio di investire della questione il Dirigente della Direzione Tributi del Comune di Taranto, Simone Simeone, il quale ha avviato una fase di confronto con le associazioni datoriali. Nell’incontro, svoltosi nella giornata di martedì, è stata ribadita la gravità della situazione economica in cui versano le imprese tarantine, che avvertono ora un peso non più sopportabile, derivante dalla gravissima crisi determinata dapprima dall’emergenza sanitaria per via del Covid e poi dal conflitto in Ucraina e dall’incremento del costo di energia elettrica, gas, e materie prime.
Una crisi nella crisi quella di Taranto, che presenta da anni ormai una situazione particolarissima dovuta soprattutto alla vertenza dell’acciaieria, e che inevitabilmente si riversa su tutto il tessuto economico locale; i settori dei pubblici esercizi e del commercio, sono quelli che evidenziano i più pesanti saldi negativi tra aperture e chiusure nel corso del 2021 (in Puglia circa -4000 nel settore dei pubblici esercizi e -300/400 nel settore commercio ) a fronte di un incremento di altri settori.
Confesercenti e Casaimpresa nell’ambito del confronto in Comune hanno sottolineato la necessità di ritoccare, le tariffe di tutti i tributi, in particolare il canone unico (occupazione di suolo pubblico e imposta di pubblicità) ed il canone mercatale (dovuto dagli ambulanti per occupazione aree mercati). Ovviamente la richiesta è che vengano apportate modifiche che consentano di diminuire le somme da versare.
Tutto questo sulla base del presupposto della capacità di reddito delle imprese, letteralmente crollata.
Va rivista, ad esempio, la classificazione delle strade, che appare non aderente alla realtà cittadina: si pensi che, ad esempio, Porta Napoli e Tamburi sono classificati come II categoria.
Per quanto riguarda le tariffe TARI, Simeone ha ribadito l’obbligo dell’amministrazione di coprire il costo del servizio e quindi la necessità di un confronto con l’AMIU, dalla cui efficienza dipendono qualità e costo del servizio.
Altro tema affrontato è stato quello dei debiti pregressi, accumulati dalle imprese. È stata segnalata, come ricordato, la scarsa precisione negli avvisi di accertamento e la necessità di organizzare al meglio gli uffici per una maggiore assistenza ai cittadini ed alle imprese. E comunque (repetita iuvant) vi è la necessità di mettere in campo interventi di riduzione delle pesanti sanzioni ed interessi oltre a predisporre comode rateizzazioni.
CasaImpresa e Confesercenti apprezzano la grande disponibilità mostrata dal Dirigente del settore ad approfondire tecnicamente, e quindi ad entrare nel merito di tutte le questioni sollevate; al netto di questo però va detto che è in questa fase indispensabile operare precise scelte di politica tributaria che oggi sono di competenza del commissario, domani saranno ovviamente affidate alla futura amministrazione comunale.
Al commissario Cardellicchio quindi si chiede di dare da subito segnali chiari alle imprese. Ai candidati alla carica di Sindaco di Taranto, ci permettiamo di suggerire questo argomento come punto da inserire assolutamente nel programma elettorale.
È necessario che per il futuro si comprenda come sul tema dei tributi locali sia indispensabile il confronto costante con le imprese e le loro associazioni, se davvero si vogliono sostenere le attività economiche, specie in questo momento di difficoltà.
Va ricordato infine che molti Comuni in Italia si stanno orientando verso la proroga per tutto il 2022 dell’esenzione sulla tassa di occupazione del suolo pubblico, in vigore fino allo scorso 31 marzo. Un ottimo spunto anche per il contesto locale.
CasaImpresa Taranto
Confesercenti Taranto
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