
Francesco Ranaldo è praticamente nato davanti al mare; E si porta il mare dentro con tutta la voglia di vita, di libertà e di sogni da realizzare, contenuti nei suoi 19 anni e nella sua grande forza di volontà.
Quando si è diplomato con il massimo dei voti al liceo Aristosseno di Taranto, non aveva intenzione di intraprendere la carriera militare, forse sono state le lunghe passeggiate a riva, le nuotate con il fratello Kevin, giovane e brillante Maresciallo dei Carabinieri, cui è legato da una vera e propria simbiosi, a fargli maturare l’idea di tentare.
È partito da Ginosa Marina, dopo aver studiato e lavorato duramente aiutando il papà nel market di famiglia, come racconta nelle lunghe commoventi chiacchierate con mamma Antonietta su WhatsApp, con l’animo in spalla, come quando si inizia un’avventura della quale non si conoscono gli esiti ma in cui si spera.
L’Accademia di Modena gli è apparsa subito imponente, arrivava lì dopo un lavoro duro. Le nuotate al lido Perla e le puntate alla spiaggia libera erano sempre state solo il meritato svago di fine estate, dopo aver aiutato papà Vito nel negozio ereditato dal nonno, Palmo Antonio Ranaldo. I sogni non diventeranno mai realtà se non metti in conto la fatica che ti costa realizzarli, con lo studio e la massima determinazione in ogni cosa che fai. Al
concorso all’accademia di Modena vi erano 11 mila concorrenti, per 146 posti di allievo ufficiale. Anche Francesco deve aver provato il senso di vuoto. La prima cosa a cui ha dovuto rinunciare è stato il suo magnifico ciuffo scapigliato che gli ricadeva in fronte, lo ha sicuramente aiutato la sua passione per la matematica, a quattro anni sapeva già leggere e scrivere, ma soprattutto l’amore dei genitori e il senso della famiglia per cui sua madre Antonietta ha rinunciato ad una promettente carriera di Soprano, riponendo la sua passione per Tosca e riversando il suo affetto solo sui ragazzi. Per farli studiare e progredire, ma soprattutto per acquisire una incrollabile fiducia in se stessi, come fa da insegnante con i suoi alunni.
Dopo un inizio non certamente facile, Francesco ha superato con successo le prove mediche, in test attitudinali e quelli psicologici. È stato ammesso ai trenta durissimi giorni di tirocinio in accademia. Si è classificato al sesto posto. Adesso fa parte del glorioso corso 205 Fierezza, fa parte degli allievi ufficiali ingegneri. A giorni parteciperà alla prestigiosa cerimonia dello Spadino che segna l’ammissione ufficiale all’accademia.
La toccante cerimonia avrà un seguito, sarà ripetuta in un commovente momento, La notte di Natale nella parrocchia Cuore immacolato di Maria, a Ginosa Marina, la chiesa che sente il rumore del mare. Un modo tutto intimo, personale e pubblico con cui Francesco Ranaldo ringrazia mamma e papà, ma anche un’intera comunità, alla quale si presenta la protezione e l’affetto per un nuovo percorso di vita. Con le stellette cucite negli occhi e nell’anima. Anche allora, con un intero paese che si commuove, senza darlo troppo a vedere, il primo pensiero di Francesco, andrà al fratellone Kevin, a cui deve tutto come ammettere con un sorriso schivo, come deve fare un bravo allievo ufficiale.
PIÙ COMMENTATI