Ottenuta la certificazione europea per l’impianto di un dispositivo che permette di ottenere risultati duraturi senza provocare incontinenza né pregiudicare la funzionalità sessuale.
La Struttura semplice di Urologia dell’ospedale “San Pio” di Castellaneta ha ottenuto, tra i primi del Sud Italia, la certificazione europea per una tecnica mininvasiva per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. Si tratta di una procedura “a basso impatto” che viene effettuata in anestesia locale e consiste nell’impianto temporaneo di uno stent in nitinol, una lega di nichel e titanio sicura per la salute e già utilizzata in campo medico, che viene introdotto per via endoscopica e rimane in sede cinque-sette giorni, ovvero il tempo necessario per allargare l’uretra prostatica. Alternativa ideale in casi specifici ai farmaci e alla chirurgia invasiva, permette risultati duraturi alleviando rapidamente i sintomi, non causa incontinenza e preserva la funzionalità sessuale.
L’iperplasia prostatica benigna, comunemente chiamata “ingrossamento della prostata”, è molto comune: circa la metà degli uomini tra i 50 e i 60 anni ne è affetto e l’incidenza aumenta progressivamente con l’età, arrivando a colpire nove uomini su dieci di età superiore agli 80 anni. I sintomi sono fastidiosi e si manifestano durante la minzione: la ghiandola ingrossata può creare un’ostruzione e quindi determinare il getto debole o la sensazione di vescica piena anche subito dopo aver urinato. Può portare anche a dover urinare in più tempi, con la necessità di andare spesso al bagno o di alzarsi la notte per l’urgenza, oppure con la difficoltà di iniziare a urinare o incontinenza. Essa può causare quindi infezioni urinarie, febbre, formazione di calcoli e, se trascurata, danneggiare i reni.
Sono numerose le tecniche per curare la prostata ingrossata: negli ultimi anni, sono state sviluppate diverse tecniche minimamente invasive che mirano a preservare la funzione sessuale e a migliorare i disturbi urinari, preservando quindi la qualità della vita maschile in toto, si adattano ai vari casi e vanno valutate insieme all’urologo.
A Castellaneta, gli urologi Sebastiano di Lena e Marco Rinaldi, che operano all’interno della struttura complessa diretta dal dottor Angelo Pepe, hanno ora ottenuto la certificazione europea per l’impianto di questo device che permette una soluzione duratura. L’impianto e la successiva rimozione avvengono in ambulatorio, senza alcuna necessità di punti né cateteri, il sollievo dai sintomi è rapido, senza ripercussioni sulla vita del paziente. Se il passare del tempo lo rendesse di nuovo necessario, l’intervento può essere rieseguito.
“Sono molto orgoglioso di questa certificazione – ha affermato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – perché è un riconoscimento alla professionalità dei nostri urologi e una dimostrazione dell’attenzione dell’azienda verso tutti i nostri centri. Il nostro obiettivo resta quello di fornire le cure migliori, quelle più avanzate e più adatte ai singoli casi, che permettano non solo di guarire ma anche di mantenere una buona qualità della vita.”
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