GINOSA – Oggi è la giornata mondiale degli alberi. Secondo alcune teorie, noi stessi discenderemmo, direttamente o indirettamente, dagli alberi.
A Ginosa abbiamo un ulivo, il cosiddetto ulivo pensante, pochissimi tra noi sanno realmente dove ti trovi, ma sappiamo che c’è.
Con il suo intrinseco struggimento, inciso e scolpito legno del tronco, come fossero le lacrime o le rughe del tempo, sembra rappresentarci tutti, nel nostro anelito di confine mai superato, al di là di quello puramente fisico e strutturale tra Puglia e Basilicata, di cui viviamo in mezzo, per arrivare a quello mentale, di una Gravina mai troppo valorizzata, ma neanche mai troppo lasciata, sopravvivendo tra le anguste sponde di un fiume disseccato.
Allora anche in questo momento, non solo temporalmente circostanziato, sono proprio gli alberi a proiettarci verso il cielo verso quel pezzo di infinito che ci appartiene e ci identifica tutti. Perché ognuno ha il suo albero. Il mio è una vecchia acacia, che si apre, con le sue fronde, lievemente irsute verso l’alto, di fronte al mare, sulla mia veranda, dove scrivo nelle estati e negli autunni a Marina di Ginosa.
Vi riporto un mio ricordo personale, solo perché una domanda: avete un albero, a cui siete particolarmente legati, o o che vi ha colpito in un particolare momento della vostra vita?
Vogliamo provare a raccontarlo insieme?
Michele Pacciana
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