Non c’è pace all’hub di Ginosa. Ai normali problemi di organizzazione, nonostante la capillare presenza logistica della protezione civile, a cui va aggiunta la solerzia degli operatori della MEC Solution, che gestiscono gli impianti, adesso si aggiunge anche l’emergenza caldo, con i pazienti, spesso anziani e disabili, stremati dalla Canicola. Ieri, il sindaco di Ginosa, Vito Parisi, si è sottoposto alla vaccinazione; e ha potuto toccare con mano la drammatica situazione. Il Primo cittadino ha subito provveduto ad inviare due ventilatori al palazzetto dello sport assicurando che verranno presi provvedimenti in merito. Ma per ora i disagi non accennano a diminuire. L’ultima pressante denuncia, che corre sul web, proviene dal professor Alessandro Calabrese, ginosino, già dirigente scolastico e dirigente sindacale, che è stato anche sindaco di Ginosa, ora Segretario nazionale del movimento “Orizzonte Italiano.
«Il 21 giugno, per decisione dell’ASL di Taranto – afferma il professor Calabrese – mi sono recato presso l’HUB vaccinale di Ginosa per la somministrazione della seconda dose di vaccino, anticipando la data prevista fissata per la prima quindicina di luglio. Giunto presso il palazzetto dello sport, ho assistito a uno spettacolo a dir poco indecente, indecoroso e pericolosissimo, in quanto le persone erano ammassate presso l’ingresso che era chiuso, con la speranza che qualcuno li potesse illuminare sulle procedure da seguire. Il programma pubblicato su internet (perché solo su internet?) prevedeva che dalle ore 9 alle 11 sarebbero stati vaccinate le persone con iniziale del cognome da A a D, mentre dalle 11 alle 13 le lettere da E a O, e dalle 13 alle 15 le restanti lettere.
Alla faccia delle distanze minime da rispettare, centinaia di persone ammassate, sotto il sole cocente, senza poter ricevere la benché minima assistenza, roba da terzo mondo, provenienti da Ginosa, Marina di Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello. Persone anziane e portatori di patologie, abbandonati come bestie, senza una sedia o una panchina. Alle ore 9,20, non potendo sopportare oltre quello spettacolo indecente e pericoloso, telefonavo al Comando VV.UU. di Ginosa,qualificandomi ed esponevo quanto stava accadendo, chiedendo l’intervento di una pattuglia. Dopo circa mezz’ora, non essendo intervenuta la pattuglia vei vigili, chiedevo l’intervento dei Carabinieri e, dopo appena TRE MINUTI, intervenivano i Carabinieri che immediatamente organizzavano l’accesso, diradando gli astanti, imponendosi affinché si potessero chiamare uno ad uno i convocati per tranquillizzarli.
Durante questa fase, i Carabinieri intervenuti scoprivano che il megafono che sarebbe dovuto servire per informare le persone convenute, era privo della prolunga, roba da farsi tante risate, se non fosse drammatico il contesto. Ricaviamo che l’ASL e il Comune di Ginosa meritano una nota di BIASIMO, per fortuna che in Italia ci sono ancora i Carabinieri che risolvono i problemi.
Grazie ai Carabinieri si è risolto un pericoloso assembramento e, per la cronaca, fino alle 10,50 che sono rimasto presso l’HUB , della pattuglia dei VV.UU. neanche l’ombra.
Mi riservo di inviare un esposto alla Procura della Repubblica, corredato dalle foto dell’accaduto, esposto che sarà inviato anche al Direttore Generale dell’ASL, al Prefetto di Taranto e al Sindaco di Ginosa».
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