La fauna di quello che era un «giardino delle delizie» messa al sicuro in una fattoria. I cigni erano ammalati per il cibo sbagliato dato loro dai passanti
TARANTO – La Villa Peripato è in una situazione di degrado. Quello che una volta era un «giardino delle delizie», oggi è pieno di graffiti, vialetti sconnessi e panchine vandalizzate, scarsa illuminazione e neanche un addobbo natalizio. Mentre per i lavori pubblici bisognerà attendere l’esito delle gare per i fondi del Pnrr, c’è chi non può aspettare. Stato di decadenza anche per colpa della cittadinanza. Gli animali sono stati portati via e messi al sicuro in una fattoria. I cigni erano ammalati per il cibo sbagliato dato loro dai passanti. La fontana all’ingresso di via Luigi Viola, è piena di tartarughe acquatiche abbandonate da famiglie disamorate. «Quello del sovrappopolamento delle tartarughe della Villa è un problema serio, ma non sono di proprietà del Comune, si tratta di tartarughe trachemis» racconta Giovanni De Vincentis, presidente del Wwf Taranto. Le tipiche tartarughine d’acqua abbandonate nel corso degli anni e che oggi sono diventate grandi e pericolose, «perché – sottolinea De Vincentis – sono carnivore. Per legge non possono essere rilasciate nell’ambiente perché distruggono la biodiversità. Ne abbiamo recuperate 170 che abbiamo distribuito fra la Villa e la pineta di Cimino. Ma aumentano sempre perché la gente continua ad abbandonarle e il Comune ovviamente le mantiene».
L’unico Centro di recupero per animali esotici, Cras, è a Calimera. Ad agosto i volatili presenti nella Villa sono stati trasferiti dal Wwf a Grottaglie, in una fattoria didattica per ragazzi diversamente abili. «La direzione ambiente del Comune di Taranto – spiega il presidente del Wwf Taranto – ci aveva dato disposizioni di effettuare un controllo sullo stato di salute di questi animali e sul loro stato di cattività. Abbiamo effettuato una visita ispettiva in collaborazione con il Cras provinciale di Manduria, con un medico veterinario ornitologo e abbiamo fatto una serie di analisi». Dopo l’analisi sono state date delle indicazioni al Comune sulla gestione delle voliere. «La struttura era anche ben tenuta, ma senza procedere ad una continua azione di vigilanza su questi animali si andava incontro ad un sovraffollamento e quindi a problemi di interazione fra gli animali». Il pavone, inoltre, non è un animale che staziona a terra, adora le cime alte degli alberi. «È necessario creare – puntualizza De Vincentis – dei supporti sollevati da terra e alzare la voliera di almeno 5 metri e prevedere dei posatoi a diverse altezze».
Per quanto riguarda lo stagno delle anatre, delle oche e dei cigni, «il problema non era da imputare al Comune, quegli animali, sembravano in condizioni pessime perché erano affetti da distrofia del piumaggio, dovuto alla cattiva alimentazione e non a causa degli addetti che usavano un mangime specifico». De Vincentis racconta che durante le visite ispettive sono state rinvenuti panettoni scaduti, orecchiette con le rape, «la gente andava e lanciava di tutto. Sono animali da cortile e l’eccessiva consumazione di alcuni tipi di alimenti non fa bene».
«Il rifacimento delle voliere – riferisce l’assessora all’ambiente Laura Di Santo – pensavamo di farlo in primavera o contestualmente ai lavori pubblici. Non sarebbe il caso di spostare i volatili per poi sottoporli allo stress dei lavori. Una volta terminati riporteremo i cigni, le anatre, i pavoni e le colombe in Villa, rafforzando la sicurezza».
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